Marketing
Hiv, il giornale è stampato con sangue infetto

Contro i tabù legati all'Hiv, Saatchi & Saatchi ha ideato una campagna che mette i lettori a confronto con Iipreconcetti: Vangardist, mensile maschile in lingua tedesca e inglese, sarà stampato in 3 mila copie con inchiostro mischiato a sangue infetto.
Una sfida, per dimostrare quanto siano duri a scomparire alcuni luoghi comuni sulla malattia. L'occasione per questa provocazione arriva in concomitanza con Life Ball, uno dei più importanti eventi al mondo di sensibilizzazione. A donare il sangue sono stati tre uomini affetti da Hiv
Le copie sono sicure al 100%, assicurano I creativi. Ma il dibattito che ne è venuto fuori è ancora lontano dallo spegnersi. È comunque, prima di tutto, un'idea che riporta l'Hiv al centro dell'attenzione. Nonostante 30 anni di campagne, l'Hiv resta ancora la sesta causa di morte al mondo. E gli individui affetti dal virus sono ancora vittime di uno stigma che non ha nulla a che fare con la realtà. Ecco perché Saatchi & Saatchi è arrivata a un'idea così estrema.
“Siamo convinti che un megazine abbia la responsabilità di dare forma alla società”, afferma Julian Wiehl, editore di Vangardist. Per Jason Romeyko, Executive Creative Director di Saatchi & Saatchi Switzerland, un numero stampato con sangue infetto “è la conferma che nulla è impossibile. Con questo progetto vogliamo provocare una reazione. Trasmormiamo un media nella radice stessa del problema. Anche solo acquistando il giornale, I lettori romperanno un tabù”.
L'iniziativa è accompagna da un hashtag, #HIVHEROES. Unico obiettivo: dare visibilità a una malattia troppo spesso dimenticata.