MediaTech

Abbonamenti family e app per cruciverba. Le Figaro: "Solo le news non bastano"

"Servono anche e-commerce e annunci"

Il noto quotidiano francese Le Figaro racconta a Italia Oggi che nonostante l'informazione continui a essere vitale grazie alla crescita sul digitale, fatica a colmare i cali in termini di lettori. Bertrand Gié, il direttore del Pole News, la divisione informazione del gruppo, ha spiegato alla testata che oltre a essere 'ossessivamente' al lavoro sui contenuti, così come sull'esperienza degli utenti nei siti e nelle app, ormai da alcuni anni è imprescindibile l'offerta di servizi diversificati da vendere ai lettori. 

"In Francia ora c'è un lockdown meno duro di quello avuto in primavera, il governo vuole che le persone continuino a lavorare, le scuole sono ancora aperte. Noi stiamo facendo del nostro meglio per lavorare da casa ma qualcuno è qui a Le Figaro" racconta a Italia Oggi.


"L'audience sul sito sta andando veramente bene e stiamo cercando di vendere sempre più abbonamenti digitali." "Abbiamo molti brand - continua - Abbiamo una guida tv molto forte con inserzionisti della distribuzione che continuano a investire, mensili che ugualmente vanno bene, e i prodotti a brand Le Figaro: il quotidiano, il settimanale e Madame Figaro per il fine settimana. Per le sue caratteristiche penso che Le Figaro chiuderà con un -20/25% sulla pubblicità. Non so esattamente come saranno novembre e dicembre che sono di solito mesi molto forti. Negli ultimi anni il gruppo ha avuto un fatturato intorno ai 500/550 milioni di euro con un utile di 35/40 milioni. Quest'anno penso che per la prima volta dopo tanto tempo chiuderà in perdita.


Gié spiega poi che il digitale è in netto vantaggio sulla stampa, grazie anche agli e-commerce e agli annunci, motivo per cui negli ultimi anni si cerca di risparmiare sulla carta stampata per investire sul digitale. Si parla di un lavoro continuo e 'ossessivo' alla ricerca di nuovi contenuti da offrire agli abbonati, e anche dell'introduzione di nuovi servizi, come l'introduzione di "un'app per i cruciverba come il New York Times", l'utilizzo di "dati per migliorare il churn rate (il tasso di abbandono): per esempio posso vedere se un utente non legge articoli da molti giorni e quindi c'è il rischio che ci abbandoni", e ancora, un pacchetto di abbonamento family per più utenti. 

Continua spiegando a Italia Oggi l'importanza della diversificazione, perché se il marchio nel digitale 'funziona bene' per l'audience, non altrettanto fa per la pubblicità "perché l'80/90% del mercato è nelle mani di Google e Facebook. Si devono trovare nuovi territori, se non lo fai dovrai solo licenziare personale".


Mentre nell'e-commerce, un "sito molto profittevole" - spiega Gié - è la biglietteria per teatri, "tranne ora che i teatri sono chiusi". E i viaggi: "È un modo per monetizzare la nostra audience. I nostri lettori hanno tempo e soldi perciò cosa fai quando hai tempo e soldi? Bei viaggi. Quest'anno sarà un problema ma io spero che la gente torni a viaggiare".