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Ascolti, Travaglio crolla e chiama Feltri: "Nove mi ha proposto 5 scontri"

Nove, proprietà del gruppo Discovery, per alzare gli ascolti ha chiamato il direttore editoriale di Libero per scontrarsi sulla corsa al Colle con Travaglio

Feltri, la rivelazione sulla chiamata di Discovery: "Mi hanno chiesto di fare cinque incontri-scontri con Travaglio"

Gli opposti si attraggono. Fa un certo effetto vedere nel programma su NoveAccordi e disaccordi”, di Luca Sommi e Andrea Scanzi, il direttore editoriale di Libero e il direttore del Fatto Quotidiano che fanno l'uno il contrappunto all'altro, con una cascata di analisi politiche che talora sfiorano la pura gag. 

Berlusconi troppo vecchio per fare il presidente della Repubblica? Ho detto che ha l'età del dattero ed è vero, non è che me lo invento io. Io credo che sia altamente improbabile che ce la possa fare...”. Come scrive Libero, quando Vittorio Feltri ad Accordi e disaccordi (venerdi in seconda serata, dopo Crozza che fa Feltri) commenta, aguzzo, la corsa al Colle, il collega Marco Travaglio "increspa un sorriso".

Feltri, scontro con Travaglio su Nove: "Ne è uscito qualcosa di curioso"

L'esperimento che canale Nove intendeva fare era quello di shakerare i mondi simmetrici dei due direttori nella critica agli argomenti di attualità quotidiana, in modo da risollevare, come scrive Dagospia.com, gli ascolti del programma. “Che, in realtà, sono due: Covid e Colle», dice Feltri, “mi hanno chiamato da Discovery e mi hanno offerto cinque puntate di incontro -scontro con Travaglio, il quale è un ottimo giornalista che scrive benissimo, e che io stimo. Ne è uscito qualcosa di curioso”.

Sicuramente curioso, ecco infatti i due discettare delle mille vite di Draghi e delle possibilità quirinalizie di Berlusconi; delle carte segrete della Meloni e delle posizioni basculanti di Salvini (“Che cambia idea ogni 25/30 minuti”, punzecchia Feltri). Feltri e Travaglio accarezzano bene l'audience della rete, lanciata dal traino di Maurizio Crozza. Per quanto all'apparenza opposti, i due giornalisti sono molto più simili tra loro di quanto si possa pensare.