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Ascolti Tv: per quale motivo Rula Jebreal avrebbe dovuto presentare Sanremo?
Il no alla giornalista per l'Ariston ha scatenato un putiferio. Ma se fosse stata esclusa perché fuori posto in un programma leggero come il Festival?
Rula Jebreal non presenterà più il Festival di Sanremo. La notizia del "contrordine" ha fatto gioire i detrattori della giornalista palestinese naturalizzata italiana che aveva definito il nostro Paese sede di razzisti e fascisti, mentre ha fatto indignare i suoi sostenitori che hanno gridato a una "Rai piegata a Salvini", innescando perfino ripercussioni in Parlamento tanto che Italia Viva denuncia addirittura una "discriminazione di Stato".
Essendo stati noi i primi a sottolineare che, malgrado Matteo Salvini sia attualmente all'opposizione, egli eserciti ancora un certo controllo sulla Rai (clicca qui per leggere), abbiamo anche tutto l'asettico distacco possibile per sottolineare che l'idea di indicare Rula Jebreal quale presentatrice di Sanremo fosse del tutto fuori luogo fin dall'inizio.
Tanto per cominciare, la Jebreal ha una formazione di giornalista di Esteri e di esperta in questioni geopolitiche. Ci si domanda quindi cosa diavolo ci avrebbe azzeccato con una kermesse a base di canzonette più o meno leggere. In secondo luogo, se si è pensato a Rula Jebreal per Sanremo, a questo punto perché non chiamare anche Maria Giovanna Maglie, o Fiamma Nirenstein o qualunque altra collega esperta nella stessa sfera di competenza, titolare di rubriche sulla carta stampata o ospite nei talk show di riferimento? Perché insomma, al posto della classica contrapposizione sanremese tra valletta bionda e valletta bruna, non iniziare a giustapporre sul palco dell'Ariston presentatrice antisovranista a presentatrice sovranista, soubrette filopalestinese a soubrette filoisraeliana, showgirl pasionaria di Togliatti a showgirl nostalgica di Almirante? Siamo all'assurdo, insomma.
Iperboli a parte, il Festival di Sanremo è un programma di intrattenimento leggero a base di canzoni, e come tale dovrebbe essere tutta la macchina a suo sostegno, a partire dal presentatore (in questo caso Amadeus) e dalle sue colleghe sul palcoscenico. Siamo sicuri, quindi, che la scelta della Rai di lasciar perdere la Jebreal (proposta da Lucio Presta, manager di Amadeus e regista delle Leopolde di Matteo Renzi, in una delle quali presenziò proprio la bella Rula) non sia in ultima analisi una questione di opportunità tecnica anziché frutto di presunte pressoni politiche? Che c'entra la fin troppo qualificata esperta di Esteri Rula Jebreal con il Festival della Canzone Italiana, regno di Papaveri e Papere e di Cuore che fa rima con Amore? Nulla, hanno pensato tutti quanti non appena è uscito il suo nome sulla stampa. Ecco, appunto.