MediaTech

Bignardi, la Rai torna rosa. Tv, ecco le più apprezzate dagli italiani

Daria Bignardi e Ilaria Dallatana: due direttori di rete su tre sono donne. Un nuovo vento rosa sulla Rai. In una ipotetica squadra televisiva al femminile, chi sarebbero le prescelte dagli italiani.

Nella squadra ideale e nei palinsesti della nuova Rai, ben il 78% degli italiani spero di trovare Virginia Raffaele, la vera star di Sanremo che molti vorrebbero vedere condurre un nuovo varietà. Alle sue spalle la giornalista Sky Federica de Sanctis (62%) che grandi risultati sta registrando col contenitore informativo “Dentro i Fatti con le tue domande”.

Gli altri volti femminili desiderati sono Paola Cortellesi (43%), Geppi Cucciari (37%), Lilly Gruber (29%), Luciana Littizzetto (23%), Tiziana Panella (17%) e Myrta Merlino (12%).

A Daria Bignardi, neo direttore di Rai 3 gli italiani chiedono di rendere più pop la rete (52%), attraverso una formula che unisca l’innovazione dei format (43%) alla costruzione di un dream team prevalentemente femminile (48%).

Per quanto riguarda l’informazione, invece, gli italiani auspicano una linea più asciutta e “social oriented” (35%) e soprattutto più equidistante (45%). Il nome più gettonato è quello di Federica de Sanctis (62%), che grandi riscontri positivi sta riscuotendo su Sky TG24 con il suo programma“Dentro i Fatti con le tue domande”.

Gli italiani vogliano una tv che non sia né un pollaio (42%) né un nido di banalità (53%). Un italiano su 2 (48%) auspica che la Rai possa tornare a svolgere che ruolo di guida della cultura italiana che dovrebbe competerle.

Stop alle risse mediatiche e alle fiere dalla banalità. Il nuovo corso Rai dovrebbe seguire, per il 57% degli italiani, questa strada. I consumatori della tv sembrano ormai stanchi di litigi, scontri verbali, attacchi senza possibilità di argomentare, ma anche scandali, storie di casi umani e violenze, come metodo per creare un interesse nello spettatore nei riguardi della trasmissione. Per un italiano su 3 (34%) questo modo di condurre i programmi, importato direttamente dalle televisioni americane, invece di divertire, di rendere il pubblico partecipe, crea ansia (37%), stress (42%) o anche aggressività (23%).

A dare il buon esempio per la stragrande maggioranza degli italiani monitorati (87%) dovrebbe essere la televisione pubblica, che dovrebbe offrire un cambiamento nella produzione dei programmi (55%), nel modo di condurre (42%) e nel modo di proporsi come modello di informazione e intrattenimento (38%). Un cambiamento non facile ma che è possibile dando spazio a professionisti della televisione in grado di portare qualità (52%), competenza (47%), fiducia (44%) e credibilità (43%).