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Cortocircuito a Repubblica: premiata chi minaccia di morte Selvaggia Lucarelli

Marco Zonetti

Diciottenne di Olbia encomiata da Mario Calabresi per il miglior tema scrive orrori alla Lucarelli per articolo contro i Ferragnez

Selvaggia Lucarelli ha scritto tanti articoli al vetriolo nella sua carriera, guadagnandosi querele, denunce, improperi e insulti di ogni tipo. Ma senz'altro la sua caustica disamina del matrimonio dei "Ferragnez" (Chiara Ferragni e Fedez) ha visto aprirsi contro di lei le cateratte dell'inferno e la cloaca dei social network vomitare ai suoi danni ogni orrore possibile e immaginabile.

La stessa giornalista e opinionista, sul suo profilo facebook, dà conto di un aneddoto che sarebbe esilarante, se non fosse tuttavia tragico. In un video pubblicato da Selvaggia, vediamo il direttore del quotidiano La Repubblica Mario Calabresi raccontare tra il serio e il faceto di una certa diciottenne di Olbia da lui stesso premiata qualche tempo prima in un concorso che vedeva competere i migliori temi degli studenti italiani. 

Peccato però che la diciottenne in questione, encomiata da Repubblica per un tema sulla solidarietà a un immigrato pakistano (sic!), sia poi la stessa che qualche tempo dopo, in calce all'articolo sulle nozze dei Ferragnez pubblicato dalla Lucarelli, auspica che quest'ultima sia data "in pasto ai maiali, dopo un colpo di fucile". Non contenta, la dolce giovinetta dichiara di essere pronta a "sporcarsi le mani in prima persona". A raccontare questo inatteso sviluppo, ribadiamo, è proprio lo stesso Mario Calabresi, il primo a essere spiazzato dalla aberrante piega intrapresa dagli eventi.

Ovviamente la colpa non è del direttore di Repubblica, né del quotidiano stesso, ma senz'altro la vicenda inquieta e ci costringe a interrogarsi su come, in fondo, i social network riescano a far emergere il peggio insito nell'animo umano. O almeno la sua rappresentazione. 

Una domanda tuttavia è d'obbligo: la vera personalità della diciottenne in questione è quella di una ligia studentessa solidale con gli immigrati, quella di una sedicente (e orgogliosa) potenziale assassina che vuol lavare con il sangue l'onta di aver criticato gli intoccabili Ferragnez, o forse un mix di entrambe? E qualora quei toni da vendicatrice fossero soltanto delle boutade da tastiera, fino a che punto possiamo ritenerli non pericolosi? Interrogativi che per ora restano senza risposta ma che sottolineano ancora una volta quanto sia urgente un dibattito serio sul potenzialmente devastante impatto che i social network hanno sulla vita, e sulla personalità, dei loro utenti, specie quelli più giovani.