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Neuroni artificiali imparano a giocare a ping pong: l'uomo verso l'estinzione?
L’uomo perderà il controllo del mondo? Dei neuroni artificiali in un piatto imparano a giocare a ping pong. Cosa verrà dopo?
La scoperta mostra gli incredibili progressi della scienza, ma non è detto che conducano ad un miglioramento della vita umana
L’Intelligenza artificiale funziona imitando l’uomo, ad ogni ordine e grado della sua azione. 50 anni dopo che la Atari ha fatto uscire il primo videogiochi simulatore di ping pong dei neuroni artificiali creati dall’uomo sono riusciti a giocare allo stesso videogioco.
Pong 1 della Atari ebbe un enorme successo commerciale, facendo nascere l'industria dei videogiochi. Oggi, una ricerca dei Cortical Labs a Melbourne, in Australia, è riuscita a subissarne l’attività. Centinaia di migliaia di neuroni umani sono stati fatti crescere in un piatto rivestito di elettrodi ed è stato insegnato loro a giocare a Pong 1.
La scoperta mostra gli incredibili progressi della scienza che non è detto che conducano ad un miglioramento della vita umana. Dopo che il MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, ha sviluppato sinapsi che superano un milione di volte quelle del cervello umano la scoperta dei Cortical Labs mostra un quadro sempre più pieno di incognite. Non a caso, alcune settimane fa, gli esperti di Intelligenza Artificiale di Google e dell’Università di Oxford hanno raccontato perché è possibile che l’uomo si estingua grazie ai robot, come nei film Terminator e Matrix. Le macchine potrebbero facilmente prendere il controllo del pianeta e vedere nell’uomo una minaccia alla propria riproduzione.
Nel caso delle cellule neuronali artificiali che giocano a ping pong, le cellule del giocatore non rispondono ai segnali visivi su uno schermo, ma ai segnali elettrici degli elettrodi. Questi elettrodi stimolano le cellule e registrano i cambiamenti nell'attività neuronale. I ricercatori hanno quindi convertito i segnali di stimolazione e le risposte cellulari in una rappresentazione visiva del gioco. C’è cioè una risposta a uno stimolo e un rapporto reattivo.