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Finanza, parità di genere ormai è realtà: "Non è argomento per soli tecnici"
L'intervista di Affaritaliani.it a Manuela Donghi, giornalista di punta di Le Fonti TV
Pochi giorni fa una delle associazioni più autorevoli del mondo finanziario, l’AIPB, che riunisce le più importanti realtà del Private Banking italiano, ha discusso in un seguitissimo webinar il tema del “valore della donna investitrice”, ricordando ancora una volta come sia giunto il momento di superare gli stereotipi di genere. Anzi, se posso sintetizzare in poche parole una serie di dati molto chiari presentati nel corso della diretta, non sarebbe sbagliato affermare che in termini di capacità di scelta degli assets e di competenza nel manovrarli le donne non stanno eguagliando soltanto le performances degli uomini, ma anche dimostrando attitudini superiori per alcuni aspetti.
Sul sito didaelkts.it Gianna Martinengo, fondatrice e presidente di Women&Tech ci ricorda che "la questione della diversity e del gender nella finanza è molto delicata: certamente i grandi gruppi mondiali – che stanno intraprendendo la traversata verso l’adesione ai criteri Esg – si stanno impegnando molto nel riconoscere ruoli di vertice al mondo femminile".
Del resto è da qualche anno che assistiamo a un simile fenomeno anche nel campo dell’informazione finanziaria: la parità di genere è ormai ben realizzata nelle redazioni e ancor di più negli studi televisivi del settore, perlomeno in termini di preparazione professionale e di autorevolezza dei contenuti. Qualcosa resta ancora da fare in termini di parità di remunerazione fra uomini e donne, ma anche questo aspetto sta iniziando a migliorare.
Sentiamo il parere di una giovane protagonista di questa doverosa, e inarrestabile, evoluzione delle redazioni finanziarie, Manuela Donghi, e cerchiamo di comprendere come mai sia stata affascinata da un mondo che in passato era appannaggio solo dei giornalisti maschi.
Giornalista professionista, una laurea in lettere moderne con indirizzo linguistica italiana, Manuela Donghi ha lavorato per importanti emittenti televisive dalla conduzione dei TG ai programmi di informazione, attualità e politica (Odeon tv, Class Cnbc, Mediolanum Channel) oltre a essere ospite di programmi come “di Martedì” su La7 e “Quarta repubblica” su Rete4. Ora Manuela Donghi è uno dei volti di punta del canale televisivo di economia e finanza Le Fonti TV ed è la co-conduttrice della striscia dedicata all’educazione economica all’interno di “Detto Fatto” in onda su Rai2. Da giugno 2020 è Head of TV Channel di Le Fonti TV e dirige la squadra della live streaming television.
Intervista a Manuela Donghi
Cara Manuela, come sei arrivata al mondo della comunicazione?
“La mia storia è molto particolare perché è caratterizzata da alcuni aneddoti carini, che mi fanno pensare che io fossi già predestinata a diventare una giornalista televisiva.
Quando ero una bambina, avrò avuto otto anni, avevo già le idee molto chiare: volevo diventare la conduttrice di un telegiornale. Guardavo alla televisione le edizioni di news e imitavo i giornalisti dicendo ai miei genitori: "Voglio fare quel lavoro lì", senza nemmeno sapere cosa fosse esattamente. Diciamo che la televisione e in generale la comunicazione mi hanno sempre attratta. Sempre quando ero piccola organizzavo nel cortile dei miei e quello dei nonni spettacoli e recite andando a chiamare tutti i vicini per partecipare come pubblico. Ho sempre amato trasmettere emozioni, o quantomeno ci ho sempre provato e messo passione”.
Però non è la stessa cosa lavorare in televisione e arrivare a occuparsi, decisamente con competenza, di argomenti finanziari
“Sì, è stato invece molto diverso l‘avvicinamento al mondo della finanza. Io sono amante della letteratura e in generale di materie umanistiche, non a caso sono laureata in lettere moderne con indirizzo linguistica italiana. Un altro mio sogno è sempre stato quello di diventare una scrittrice perché da quando sono piccola scrivo fiumi di parole, diario, bigliettini, lettere... Mai avrei pensato di avere a che fare con numeri, stime e previsioni. Dopo le mie prime esperienze in televisioni locali sono stata chiamata a Odeon TV per la conduzione di un programma di politica, materia della quale mi sono innamorata... poi sono arrivata a Class Cnbc, dove per più di tre anni ho seguito la politica, ma in questo caso abbinata all'economia. Ho quindi cominciato ad appassionarmi, approfondendone aspetti e peculiarità, ma soprattutto cercando di spiegarla a mia volta in modo semplice e diretto”.
Dicevamo poco fa che finalmente la parità di genere si sta realizzando sul serio nel nostro mondo della comunicazione finanziaria. Come mai questo fenomeno è tanto in accelerazione?
“Perché le donne che seguono la finanza hanno sempre crescente successo? Perché hanno sensibilità. La finanza non è solo fatta di freddi numeri. La finanza riguarda tutti. La finanza si espande, diventa sempre più ampia e arriva al sociale. La finanza deve essere trattata con delicatezza perché tutti, persino i bambini, devono saper approcciarsi ad essa, e se non la si affronta in questo modo diventa impossibile per i non-esperti farlo. Non può essere solo un argomento per pochi e per tecnici! Inoltre la finanza (e l’economia) hanno bisogno di organizzazione e le donne sono sapienti organizzatrici!”
Parlando più in generale, che cosa ti aspetti dal futuro della finanza?
“Intanto mi auguro appunto che tutti comincino ad avvicinarsi a essa perché troppo spesso si pensa che le decisioni prese non dipendano da noi o che comunque non ci riguardino, invece è esattamente il contrario. Per il resto credo che in questo momento ci vogliano contemporaneamente cautela e capacità d'azione, visto il lungo periodo di pandemia che abbiamo vissuto e che non solo ha penalizzato fortemente l’economia (è talmente chiaro che diventa retorico ripeterlo), ma ha cambiato realmente modo di vivere, di lavorare, di relazionarci con gli altri. Abbiamo idea dell’enormità della cosa? Forse no. Quindi occorre intervenire prima possibile a livello istituzionale per far sì che la "nuova Vita" possa essere recepita da tutti e che tutti sappiano come affrontarla, in primis da un punto di vista di welfare, e quindi di soldi. Vedete che la finanza c’entra sempre? Ve lo dice una linguista purista per eccellenza…”