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Giovanna Botteri e la sua personale guerra contro Trump
Questa volta contesta l'eccezionale risultato del Pil Usa
Ormai Giovanna Botteri conduce una sua personale battaglia contro il presidente Usa Donald Trump. Lo fa ogni sera, da mesi, dagli spazi pubblici Rai e particolarmente da Linea Notte condotto per Rai Tre da Maurizio Mannoni.
L’inviata (da 11 anni e sarebbe ora di cambiare) da New York è un po’ come quell’ultimo giapponese che si nascondeva nella giungla, non sapendo (o non volendo sapere) che la guerra contro gli americani era finita.
È nota l’antipatia che la giornalista triestina ha per Trump e questo non è un problema visto che tutti hanno diritto a una propria opinione, ma nel caso particolare la Botteri lavora per la Rai che è un ente pubblico e pagata (lautamente) con soldi pubblici e quindi deve rivolgersi a tutti i telespettatori.
L’ultimo esempio ieri sera. Si parlava del fatto che alla fine la “ricetta Trump” per l’economia aveva funzionato, visto che il Pil del secondo trimestre del 2018 è aumentato del 4.1%, livelli altissimi, oltretutto in una congiuntura economica mondiale assai difficile. È il risultato migliore dal 2014.
Ebbene, anche questa volta, la Botteri, con grande uso di sorrisetti ironici, è riuscita a dire che sì, è vero, il Pil è aumentato, ma dopotutto una spiegazione c’è. La paura dei dazi su acciaio e alluminio avrebbe fatto il miracolo. Una ipotesi che non dà ragione completa del fenomeno della ripartita dell’economia Usa e in ogni caso ha prodotto un risultato positivo.
La causa principale dell’ottimo andamento del Pil è stata quella di un abbassamento drastico delle tasse e da una deregolamentazione che ha incentivato l’interesse delle aziende, ridando loro, e ai consumatori americani, fiducia.
A dar manforte il solito Mannoni da studio.