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Il critico Iaccarino: "Giusto pagare 2 euro in più per far tagliare il toast"
Il critico gastronomico del Corriere della Sera corre in difesa degli esercenti che fanno pagare in più per semplici servizi
Il fine critico gastronomico del Corriere pro ai furbetti dello scontrino: "Giusto far pagare per tagliare in due un toast"
Ci eravamo occupati già qualche giorno fa dei cosiddetti “furbetti dello scontrino”, cioè tutti quegli esercenti che in questa pazza estate stanno facendo di tutto per farsi odiare dei clienti. Aveva esordito Massimiliano Tonelli con una perla: “Il cliente ha quasi sempre torto”. Ma di cosa si tratta? Si tratta di incredibili eventi accaduti da parte dei soliti furbetti che rovinano un’intera categoria.
A destare indignazione sono i “trucchetti” utilizzati dagli esercenti per gonfiare i prezzi. Ad esempio per due cucchiaini per assaggiare un dolce vengono caricati 1,50 euro in più, come è successo ad Alba in Piemonte. Mentre a Palermo sono stati caricati 20 euro in più per tagliare la torta di compleanno, poi c’è un’altra “moda” e cioè quella di far pagare pure l’acqua dei caffè, anche 70 centesimi con la scusa che l’acqua è filtrata. Peccato che l’avventore avesse chiesto normale acqua del rubinetto.
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Ad Albenga (Savona) invece la richiesta di cuocere la pizza al “punto giusto” è costata al malcapitato due euro. I desideri proibiti si pagano. Una osteria di Finale Ligure ha caricato un costo aggiuntivo di 2 euro per un piattino di assaggio per la pasta. Ma il capostipite di tutto, la “madre di tutte le indignazioni”, è il mitico scontrino che riporta 2 euro in più con la dizione “diviso a metà” - si trattava di un toast - rifilato a un consumatore sul lago di Como.