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Intelligenza artificiale, l'esperto: "Fermiamola o a breve saremo tutti morti"

di Antonio Amorosi

Per Goldman Sachs in poco tempo spariranno 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Ma l’economia crescerà del 7% e farà ricchi quelli che lo sono già

Goldman Sachs, nel recente rapporto intitolato “The Potentially Large Effects of Artificial Intelligence on Economic Growth”, ha previsto che circa due terzi dei posti di lavoro attuali sono esposti all’automazione dell'IA e che l'IA generativa potrebbe sostituire fino a un quarto del lavoro attuale. 300 milioni di posti di lavoro potrebbero essere persi o ridotti se l'IA generativa mantiene le sue capacità promesse.

I mestieri più colpiti e che saranno i primi a capitolare sono le attività di supporto amministrativo e d'ufficio, in ogni settore, quelle legali, l’architettura e l’ingegneria, le operazioni commerciali e finanziarie, la gestione, vendita e assistenza sanitaria. E questo accelererà la crescita globale del 7%, il Pil globale, facendo diventare più ricchi quelli che lo sono già e più poveri tutti gli altri. Milioni di esseri umani non sapranno di che vivere. Non è fantascienza, è realtà. Il tutto potrebbe accadere in meno di 10 anni.

Ma forse questo tempo non c’è, spiega Elizier Yudkowsky che è anche ricercatore presso il Machine Intelligence Research Institute (MIRI), un'organizzazione no profit di ricerca privata con sede a Berkeley, in California. L’AI va spenta subito e senza eccezioni o circoscritta in modo radicale. Intanto però non c’è neanche la consapevolezze del pericolo e l’uomo continua a giocare.