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L'Ue: "La Rai non è autonoma". La tv dei partiti tra 5 mesi sarà fuorilegge
La nuova norma sulle emittenti europee e l'avviso: "Non rispetta i criteri del Media Freedom Act"
Rai, le lotte tra partiti potrebbero presto finire. L'Europa sta per imporre una nuova legge
La Rai molto presto potrebbe essere costretta a cambiare gestione. Ma questa volta non si tratta del solito scambio di poltrone tra destra e sinistra dei partiti italiani, ma ad imporlo potrebbe essere una norma europea che è attualmente in discussione. Si tratta del Media Freedom Act. Noel Curran è il direttore generale dell'European Broadcasting Union (Ebu), un’organizzazione internazionale che riunisce più di 100 reti televisive in tutta Europa, incluse le principali emittenti pubbliche (dalla Bbc alla tedesca Ard). Per l’Italia ne fa parte la Rai, ma presto l'organizzazione del potere in Viale Mazzini - si legge su Il Fatto Quotidiano - potrebbe essere spazzata via. Lo spiega, appunto, Curran, intervenuto ieri mattina in audizione in Vigilanza Rai in Parlamento: se arrivasse a meta il nuovo regolamento Ue sulle testate pubbliche, tra cinque mesi al massimo (questi sono i tempi previsti per l’ok), anche la Rai dovrebbe attenersi a rigorosi principi di selezione in nome della trasparenza e dell'indipendenza dalla politica.
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Ma cosa stabilisce il Media Freedom Act? Tra le varie cose che riguardano i media pubblici, l’articolo 5 - prosegue Il Fatto - si occupa della governance di questi enti, cioè della filiera di potere. In particolare, il testo uscito dall’intesa tra Consiglio e Parlamento indica che la governance deve essere nominata "mediante una procedura trasparente, aperta e non discriminatoria e sulla base di criteri trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati stabiliti in anticipo dalla normativa nazionale". Il contrario di quel che accade oggi, dove manager e direttori sono scelti dal governo di turno, il quale occupa le caselle che vuole trattando poi con le opposizioni gli altri posti da assegnare. Per il momento esiste un testo frutto dell’accordo tra Consiglio europeo e Parlamento Ue, nei prossimi mesi – dopo i passaggi tecnici – ci saranno il via libera dei due organismi e poi l’adozione finale. Quando accadrà, l’Act sarà immediatamente esecutivo anche in Italia senza bisogno di essere recepito con una legge nazionale, come invece accade per le direttive.