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Linea Notte Rom a Roma: solito predicozzo sull'accoglienza a casa altrui

Giuseppe Vatinno

Torre Maura: la vicenda dei Rom

Ieri sera Linea Notte condotta da Maurizio Mannoni ha dimostrato che il politically correct, soprattutto quando è applicato a casa degli altri, è un’attitudine difficile ad essere superata.

Si discuteva infatti delle proteste popolari sorte della borgata di Torre Maura, a Roma.

La vicenda è nota: un gruppo di Rom è stato trasferito d’ufficio nella popolosa borgata situata nell’est della Capitale e i residenti non hanno gradito, tranne un ragazzo che ha spiegato le proprie ragioni. Tra l’altro la dirigente che ha dato il via libera alla cosa è stata già rimossa dalla sindaca Virginia Raggi ed oggi i Rom sono stati trasferiti altrove.

Senza entrare nella questione specifica assai dibattuta in cui tutti possano avere la propria idea, resta il fatto che in studio ad un certo punto è comparso un giornalista che ha sciorinato il decalogo della buona accoglienza e dei buoni consigli per i residenti che avrebbero dovuto sostanzialmente fare buon viso a cattivo gioco. Peccato che poi nella discussione che ne è seguita sia venuto fuori che l’interlocutore “accoglientista” abitava ai Parioli, quartiere elegante e popolato da un ceto abbiente molto diverso da quello della popolare Torre Maura.

Insomma, chi faceva il predicozzo sull’accoglienza era però uno che dimorava nel quartiere più ricco ed elegante della città.

Siamo alle solite: molto politically correct sulle spalle degli altri.

Peccato che poi, quando il problema si dovesse verificare anche nei quartieri “bene” ecco che ci sarebbe certamente la reazione dei residenti, esattamente come a Torre Maura.

Ed è proprio questo atteggiamento che ha prodotto la vittoria mondiale dei movimenti populisti che hanno messo a nudo il Re: i problemi nessuno li vuole e certe discussioni anzi provocano un massiccio passaggio di consensi proprio ai populisti.

E’ noto infatti che sono proprio i quartieri ricchi delle città ad essere i primi  a far comparire le bandierine arcobaleno della pace sui lussuosi attici e a fare discorsoni sull’accoglienza soprattutto se è fatta a casa altrui.