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"Metodo Mieli” per recensire i libri. Il "Vangelo" secondo Filippo Facci
Quando Paolo Mieli impallinò Berlusconi al G7 di Napoli
Aveva dato loro un metodo, una prassi, aveva indicato un sentiero per fare bella anzi bellissima figura senza il minimo sforzo, non leggendo nulla degli innumerevoli libri palla che un popolo di grafomani ombellicocentrici sforna ogni minuto. E così conclude magicamente questo Merlino della parola:
“[…] Il risultato […] era comunque assicurato: se avevi individuato un passaggio rilevante, tutto a posto, e se il dito invece ti era caduto su una pagina insignificante, […] beh, meglio ancora, perché l’autore lo traduceva in una […] dovizia di lettura tale da aver notato dei dettagli sfuggiti ai più e non alla portata di tutti”.
Un mito crolla?
Mieli, il buon nonno della Cultura è come tutti gli altri, anzi peggio perché c’ha pure un gusto sadico per la beffa perculante?
Non deve meravigliare.
Mieli è un fenomeno mediatico che dovrebbe essere stato studiato da Umberto Eco.
Apparentemente docile, bonaccione, buonista, sorrisista professionista, discetta da decenni di Storia in Rai, raccontandoci intrighi e cattiverie del mondo.
E poi dà la linea mattutina ad un popolo ancora assonnato che non sa come lasciare il porto di Morfeo per dirigersi verso le isole della Conoscenza.
Ma Mieli è un giano bifronte. Basta ricordare il clamoroso pacco che tirò al povero Silvio Berlusconi dalla prima pagina del Corriere della Sera quando nel 1994 aprì il giornale con la notizia che il Cavaliere doveva comparire in Tribunale a Milano.
La notizia deflagrò proprio mentre Berlusconi apriva il G7 a Napoli e contribuì alla caduta del governo da lui presieduto.
In seguito Mieli si lamentò con Enrico Mentana su La7 di non essere stato mai interrogato sulla vicenda: “Questa mancata indagine mi ha sempre insospettito…è un conto che non torna, qualcosa non andava e prima o poi lo scoprirò”.
Beh, alla luce di quanto ci racconta Facci sul “metodo Mieli” per recensire i libri, se tanto ci dà tanto, qualche sospetto su quello che successe veramente ce lo possiamo avere pure noi.