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Nomine Rai, Salini pronto al repulisti ma De Santis venderà cara la pelle

Marco Zonetti

Annunciato cambio di direttore a Rai1 ma, forte di risultati positivi, Teresa De Santis è pronta alla super causa contro Viale Mazzini e Salini

Dopo aver rinviato, procrastinato, tergiversato, recalcitrato, l'Ad Rai Fabrizio Salini sembra ormai stretto all'angolo, pressato dalla politica della quale lamentava le ingerenze (e indebolito dalla crisi nera nella quale versano i suoi azionisti istituzionali, ovvero i grillini), e il 15 dicembre prossimo parrebbe pronto - a distanza di mesi e mesi dal primo roboante annuncio - al "repulisti" tanto strombazzato, cambiando i direttori di rete e designando le attese "direzioni di genere". 

Come annunciato da noi per primi, a Rai1 dovrebbe dunque approdare l'attuale direttore di Rai3 Stefano Coletta, che andrebbe a sostituire Teresa De Santis, "simbolo del sovranismo" che al momento sta ottenendo ottimi risultati di ascolti, specie in prima serata battendo sistematicamente la concorrenza. Oltre ad aver chiuso il 2019 in bellezza, la De Santis ha infatti iniziato il 2020 con una percentuale dell'1.5% in più rispetto all'anno precedente e in crescita rispetto alle cifre del periodo compreso fra il 2011 e il 2019. 

Se questa volta l'Ad pare determinato a prendere una decisione sul futuro delle reti Rai, la direttrice di Rai1 non intende certo accettare di buon grado l'eventuale dipartita. Forte dei risultati positivi di cui sopra, è infatti nel caso estremo determinata e pronta a rivalersi contro l'azienda e contro l'Amministratore Delegato personalmente. Da fonti vicine al Vertice di Rai1, infatti, veniamo ad apprendere che Teresa De Santis sarebbe al lavoro con un pool di temutissimi avvocati ed è intenzionata a far rispondere l'Ad anche con il suo patrimonio personale. Il redde rationem è fissato per il 15 gennaio prossimo venturo, ma la direttrice dell'Ammiraglia Rai, che ha più vite di un gatto, e che ha sempre superato indenne le tempeste che parevano vicine a travolgerla, venderà cara la pelle.