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Non solo gli ascolti, nuova grana per De Girolamo: "Stupro spettacolarizzato"
L'ospitata della ragazza violentata a Palermo l'estate scorsa porta nuove grane a Nunzia De Girolamo
Avanti Popolo, nuova grana per Nunzia De Girolamo
Non bastavano gli ascolti deludenti di “Avanti Popolo”. Nunzia De Girolamo è stata raggiunta da una lettera firmata da 300 persone (298), tra giornalisti, attivisti, scrittori e portavoce di spazi politici, in cui le viene criticata la gestione all’interno del suo programma della ragazza stuprata a Palermo a luglio.
“La ragazza è stata sottoposta con superficialità inaudita e lesiva della propria persona a reiterati e costanti episodi di colpevolizzazione e vittimizzazione secondaria, dal momento in cui è stata costretta ad ascoltare sia le intercettazioni degli stupratori, sia l'agguerrita vox populi dei social, riprodotta graficamente sugli schermi dello studio che, analizzati arbitrariamente e morbosamente i vestiti, gli usi e gli atteggiamenti della giovane, ne ha sancito la colpevolezza”, si legge nella lettera che accusa il servizio pubblico di declinare la violenza di genere a tema da salotto e perfino a opinione, “ignorando le policy di genere approvate anche dallo stesso Cda Rai, oltre che le linee guida del “Manifesto di Venezia” e del contratto giornalistico, nonché le voci di associazioni, movimenti e sopravvissute”.
Per la prima volta, come scrive Repubblica, escludendo i suoi canali social, la ragazza ha mostrato il volto pubblicamente e sono state diffuse le sue generalità. Il tema non è la libertà della giovane di parlare della sua esperienza, libertà che nessuno mette in discussione, ma le modalità con cui la conduttrice, non giornalista, ha governato la conversazione per spingerla verso tutte quelle sponde scomode, morbose e posticce funzionali all'audience. Che peraltro non ha ottenuto: quella sera la trasmissione di Rai Tre ha totalizzato solo il 2.7% di share (pari a 420mila spettatori).