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Otto e mezzo, scintille tra Sechi e D'Agostino: "Io sono un giornalista"

di Redazione Mediatech

Acceso dibattito tra il fondatore di Dagospia e il direttore di Libero. E c'entra anche il "campo largo"...

Otto e mezzo, Sechi gela D'Agostino: "Io sono un giornalista". Scintille sul "campo largo"

Scintille tra Mario Sechi e Roberto D’Agostino a Otto e mezzo, il salotto tv di La7 con Lilli Gruber alla conduzione. Nel corso della puntata di ieri, 1 marzo, il direttore di Libero è totalmente in disaccordo con i discorsi del fondatore di Dagospia: “Le tensioni tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono frutto di una fisiologica competizione, molto aspra, ovviamente. Sapete tutti che il sistema delle Europee è liberi tutti, sistema proporzionale, ognuno deve gareggiare per sé. Salvini gioca una partita importante, questo è vero, una partita importantissima per la Lega. Dopo di che, qualsiasi sia il risultato, uno deve fare esercizio di real politik. Oggettivamente il governo ha, comunque vadano le cose, tre anni”. Gruber e D’Agostino fanno notare a Sechi che ha parlato di “big bang” dopo la sconfitta del centrodestra.

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Il direttore di Libero non si scompone e spiega il suo editoriale: “Il big bang è il fatto che il sistema sta tendendo naturalmente e per forza verso un bipolarismo. Questo noi lo vediamo plasticamente rappresentato nel fatto che il cosiddetto campo largo, chiamiamolo così, o campo santo…”. Interviene D’Agostino: “Il campo santo non c’è più dopo la Sardegna e non ci sarà nemmeno dopo l’Abruzzo, adesso ci state voi al campo santo”. Sechi replica netto: “Io sono un giornalista. Tutte le valutazioni funerarie le facciamo dopo. L’alleanza tra Pd e M5S è di fatto una cosa in piedi. La tendenza del sistema a razionalizzarsi rispetto a quanto abbiamo visto finora è chiara. Quindi il centrodestra deve essere più compatto”.