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Rai | Andrea Montanari, discorso di insediamento: "Radio3 eccellenza italiana"
Montanari nel messaggio con cui si è insediato alla direzione di Radio3 Rai, subentrato a Marino Sinibaldi che ha lasciato per raggiunti limiti di età
"Radio3 è un’eccellenza italiana ed entrare nella sua comunità ha per me molti significati. Quello di un ritorno, certamente, avendo io frequentato gli studi radiofonici fin dagli esordi della professione. Ma anche quello di una straordinaria avventura, un nuovo inizio".
Così Andrea Montanari, nel messaggio con cui si è insediato alla direzione di Radio3 Rai, subentrato a Marino Sinibaldi che dopo lunghi anni ha lasciato per raggiunti limiti di età. Montanari ha evidenziato che in Rai "ho imparato ad amare il Servizio pubblico, ancora di più oggi che comunicazione e conoscenza sono disarticolate, ricomposte e moltiplicate dalla rivoluzione digitale. E in questa nuova stagione ho il privilegio di guidare una realtà che ha davvero molto a che fare con il Servizio pubblico.
Radio3, sotto l’impulso di Marino Sinibaldi, è riuscita in un compito non facile: proporre cultura a un pubblico sempre più vasto e partecipe, unendo in un amalgama straordinario la capacità di dire cultura e quella di fare cultura, di unire cioè il racconto del tanto di bello e di vivo che entra in noi attraverso i libri, la musica, l’arte, la poesia, il cinema o il teatro di ieri e di oggi, con l’annuncio di quello che si intravede, che sta per arrivare e sarà domani, facendo di noi persone diverse".
Per Montanari "questo tentativo di raccontare una comunità, un popolo, un mondo, attraverso la cultura nella sua accezione più ampia, che va dalla tradizione ai fermenti più vivi e dinamici, ha molto a che fare con la missione coesiva e inclusiva della Rai e il mio impegno è quello di sviluppare ancora questo spazio di proposta e di confronto aprendolo alle sfide e alle inquietudini di un tempo insieme oscuro ed esaltante".
Il neo direttore aggiunge che "è opinione diffusa che la pandemia ci costringa a ripensare il nostro modo di vivere se vogliamo mantenere intatta la speranza di un futuro più equo e sostenibile. Giustissimo, e continueremo a parlarne nelle nostre trasmissioni. Ma in realtà il futuro è già cominciato e ci condiziona pesantemente, da prima e aldilà della pandemia: intelligenza artificiale, algoritmi, bioingegneria, sono già la nostra vita, contaminano già in profondità arte e cultura ponendo qui e oggi temi etici e politici che rappresentano tanta parte delle sfide del nostro tempo. Anche di questo parleremo, col pensiero lungo della divulgazione culturale. Ma l'architrave resterà la proposta più tradizionale di Radio3 rinvigorita e rafforzata dall’auspicata e completa riapertura delle sale da concerto, dei teatri, dei cinema, dei musei, delle mostre, dei festival".
"La nostra vita è fatta di visioni e di prospettive che originano in questi luoghi e tutti abbiamo dentro di noi l’insopprimibile esigenza di tornare a viverli: Radio3 con i suoi programmi e le sue dirette sarà in prima linea per far sì che questo abbraccio sia il più ampio e il più intimo possibile. Quella di Radio3 è una comunità pulsante ed esigente. Lo è quella degli artefici dei programmi come lo è quella dei radioascoltatori. Ai primi sento di dire una cosa in particolare: prendete tutta l’autonomia che serve a fare sempre meglio il vostro lavoro. Io mi batterò per preservarla e garantirla, chiedendo in cambio curiosità, qualità, impegno e mente libera da pregiudizi. Ai secondi dico: continuate ad ascoltare Radio3, siate esigenti nel modo particolarissimo in cui solo un innamorato lo è. Noi ce la metteremo tutta per renderla sempre più interessante, vicina, sorprendente, divertente. Sempre più bella".