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Rai, l'ad Sergio: "Vogliamo Celentano. Fazio? Rivedendo la parte economica..."

di Redazione Mediatech

I vertici di Viale Mazzini allo scoperto. "Ecco chi ospiterà il confronto in tv tra Meloni e Schlein"

Rai, l'ad Sergio: "Non è vero che Mediaset ci ha superato. Questi sono i numeri"

In occasione dell'approvazione del Piano industriale della Rai 2024-2026, l'ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi, hanno voluto precisare un po' di cose e togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe dopo la pioggia di critiche sulla nuova gestione, la cosiddetta "TeleMeloni". I vertici di Viale Mazzini - si legge su Il Corriere della Sera - hanno svelato una trattativa in corso e fatto chiarezza anche su alcuni addii eccellenti. "Se su Fazio ci sono rimpianti? Se ci avesse aspettato — spiega Sergio — lo avremmo confermato, magari rivedendo la parte economica". Augias resterà in Rai? "Solo per completare il suo programma". Gomez al posto di De Girolamo? "No, Petrolio, Gomez è in seconda serata". Il talent corteggiato? "Celentano. Il dialogo è in corso per i 70 anni Rai", svela Sergio. Chi ospiterà il duello Meloni-Schlein? Vespa su RaiUno. Chi sennò?".

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I dirigenti Rai, poi, si sono soffermati anche su programmi che non hanno rispettato le aspettative. "Riflessioni sui format che hanno fallito? Forse serviva solo un po' più di tempo. Anche Ballarò e Cartabianca all’inizio partirono male" ricorda l’ad. "Dopodiché lo share non è tutto — incalza il dg —: bisognerà ridefinire cos’è servizio pubblico. Lo faremo negli Stati generali, aperti alla società civile, in collaborazione con la Vigilanza, subito dopo le europee". Sergio entra anche nel merito della sfida con i competitor: "Mediaset non ci ha superato negli ascolti. Paragoniamo le reti in modo omogeneo: sulle generaliste, che drenano l’80% di share, siamo sempre primi — dice l’ad —. Soffriamo sulle specializzate che però fanno servizio pubblico, mica film". Intanto nel contratto di servizio, per mano del ministero delle Imprese, è saltato il tetto agli appalti esterni. "Nel piano industriale c’è — assicura Sergio —: l’obiettivo è ridurli da 20 a 5-6, solo eventi speciali, come Sanremo e prime serate".