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Rai, crescono le voci contrarie alla chiusura di Rai Storia
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Aumentano le voci contrarie alla chiusura di Rai Storia. Su twitter si schierano anche il virologo Roberto Burioni (con un “No” secco) e il cantautore Enrico Ruggeri, il comico Ubaldo Pantani (“brutta storia”) e il vicedirettore del quotidiano “Il Foglio” Maurizio Crippa (“assurdo”). Ruggeri, in particolare, commentando un tweet del deputato di Italia Viva Michele Anzaldi sulla possibile chiusura del canale dedicato alla storia, scrive: “Era il mio canale preferito. Mai una volta dalla parte giusta”.Intanto prosegue la mobilitazione anche attraverso la petizione su Change.org lanciata dalportale di divulgazione storica ''Fatti per la Storia'': in un solo giorno sono raddoppiate le firme, arrivate a oltre 15mila. Tra le adesioni si segnala anche quella della Fondazione Feltrinelli, che in un tweet ha scritto: “La storia è urgenza civile, conoscenza profonda, antidoto alle paure. La Rai è la più grande industria culturale europea. Recedere dal presidio sulla Storia è incomprensibile. Firmiamo e diffondiamo la petizione”.Il primo a sollevare il caso della chiusura di Rai Storia, con l’accorpamento del canale a Rai5, era stato la scorsa settimana proprio il segretario della commissione di Vigilanza Rai Anzaldi, che su “Huffington post” è tornato a chiedere l’intervento del governo: “Mi auguro che il presidente del Consiglio Conte e il ministro della Cultura Franceschini facciano sentire forte la loro voce contro la chiusura di Rai Storia e Rai 5”.“Se l’azienda deve recuperare risorse – ha aggiunto Anzaldi – tagli le tante produzioni esterne di carattere commerciale, che spesso fanno confondere il servizio pubblico con le tv private. Si taglino i mega compensi, si riducano gli sprechi dei costosissimi appalti alle società esterne per produrre persino i programmi di informazione, alcuni con costi esorbitanti e addirittura relativi subappalti che fanno lievitare ancora di più le spese e rendono impossibili i controlli. Ma non si tocchi la cultura”.