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Roberto Saviano fuori dal palinsesto Rai. Fatale lo scontro social con Salvini
Lo scrittore perde il programma dopo aver chiamato il leader leghista "ministro della Mala Vita" e accusa: "E' una decisione politica"
Palinsesto Rai, salta il programma di Roberto Saviano
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"Saviano non è in palinsesto". A dirlo, in un'intervista a Il Messaggero, è l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio. "Quindi avete applicato anche a lui il codice Facci?", gli chiede il giornalista. "La scelta è aziendale, non politica", spiega Sergio a chi gli fa osservare che Pd e M5s insorgeranno. E sulla scelta di nominare tanti vicedirettori l'ad della Rai argomenta: "Perché siamo un'azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. E le dico di più, abbiamo anche invertito le proporzioni di genere con una presenza femminile di qualità, che è del 60% per quanto riguarda i vicedirettori".
Secondo la Stampa, lo scrittore perde il programma previsto in autunno a causa di quel fatale “Sei il ministro della Mala Vita” rivolto a Matteo Salvini. La sequenza, riportata sempre da La Stampa è stata questa: "«Dallo speronare motovedette italiane della Guardia di Finanza alla candidatura con la sinistra è un attimo. Auguri, viva la democrazia!», aveva scritto in un post Matteo Salvini per commentare la notizia della discesa in politica di Rackete".
Qui la risposta di Saviano: «Che faccia tosta! Ma quando passerà al Ministro della Mala Vita il vizio di mentire? In ogni sede, anche in sede giudiziaria, è stato chiarito che Carola Rackete non ha mai compiuto nessun atto ostile e che anzi ha agito nel rispetto della vita umana. Il Ministro della Mala Vita, invece, accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, è stato protetto dai suoi sodali in Parlamento. Le bande parlamentari che lo difendono sono la forza delle sue menzogne. Io stesso ormai attendo invano che si degni di venire a testimoniare in un processo che lui stesso ha iniziato e che mi vede imputato da anni, ostaggio della sua querela, mentre lui accampa scuse pur di non venire in tribunale a dare conto delle sue continue e ripetute falsificazioni della realtà. Salvini mente come respira, lo testimoniano, se ce ne fosse bisogno, le affermazioni contenute in questo tweet»".
Dopo il caso Facci, la maggioranza e in particolare la Lega non hanno perdonato, sostiene il quotidiano di Torino.