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Siena capitale dell'IA, il Ceo di Saihub: "45% delle Pmi ha progetti in avvio"
Parla il Ceo di Saihub, organizzatore dell'evento che porterà a Siena i più grandi esperti e player del settore dell'intelligenza artificiale
Quindi SAI-Hub ora è un network permanente?
Si, una rete di imprese connesse con una fondazione di indirizzo economico-scientifico. Dopo tre anni di lavoro, abbiamo dato vita - il prossimo 3 luglio - alla prima conferenza annuale sull’IA così da richiamare l’attenzione su Siena, che sta diventando un punto di riferimento internazionale, una piazza nevralgica in cui ragionare sul futuro dell’intelligenza artificiale. Basti pensare che alla conferenza parteciperanno anche 150 ricercatori provenienti da tutto il mondo per discutere delle applicazioni dell’IA nelle neuroscienze.
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Qual è la situazione italiana in merito all’intelligenza artificiale?
L’Italia è in corsa ad una velocità elevata. Nel 2018, un’azienda italiana su due dichiarava di avere interesse nell’IA, nel 2022 due su tre hanno già avviato un progetto concreto e, secondo i dati del’Osservatorio dell’IA del Politecnico di Milano e l’Associazione italiana per l’IA, il valore è di circa 500 milioni di euro, aumentato del 30% in più dell’anno precedente, che a sua volta era già cresciuto del 27%, e tutto questo senza neppure utilizzare i soldi del Pnrr. In quel caso le stime sarebbero di 2,4 miliardi di euro, cioè una maggiorazione pari a cinque volte il valore nazionale, se solo riuscissimo ad utilizzare quei fondi. Questa crescita riguarda anche le piccole e medie imprese che, grazie al processo di digitalizzazione delle Pmi, hanno assistito a una vera e propria democratizzazione delle nuove tecnologie dell’IA - specie nell’intelligent data processing. Ad oggi, infatti, circa il 15% delle PMI ha progetti funzionanti e il 45% già in corso o da avviare durante l’anno.