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Sole 24 Ore, redazione spaccata. Scontro totale tra giornalisti e il Cdr

di Redazione Mediatech

Con una missiva al veleno, diverse firme del quotidiano di Confindustria si dissociano dai comunicati del Cdr spaccando di fatto la redazione

Poi, come riporta Startmag, l’affondo: “La nostra valutazione nasce dalla semplice constatazione che, a fronte di promozioni ripetute in un breve arco di tempo per alcuni colleghi, vengono totalmente ignorate da anni intere redazioni. E alcune di queste redazioni sistematicamente dimenticate sono state, negli anni e in maniera paradossale, oggetto di lodi da parte della stessa direzione e dell’azienda, colpevolmente inerte su questa deriva”.

“A questo”, si legge ancora, “aggiungiamo come vengano da parecchio tempo ignorate, in questo come in altri ordini di servizio, molte situazioni di evidente squilibrio tra funzioni svolte e gradi di servizio, costringendo sempre più spesso i colleghi a fare ricorso a cause, nelle quali quasi sempre il gruppo risulta (in modo significativo) soccombente, con costi che ricadono poi sui nostri bilanci. Sebbene la direzione rivendichi un ritrovato ordine nel nostro organigramma, segnaliamo poi come restino da anni redazioni senza desk e redazioni senza un responsabile operativo a titolo definitivo: su questi problemi l’ordine di servizio non accenna a intervenire. Infine, censuriamo la pratica, perpetuata anche in questo ordine di servizio, di attribuire ai colleghi mansioni che non vengono accompagnate da promozioni, contribuendo al disordine della nostra organizzazione.”

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“Tutto ciò – concludeva la nota di fuoco del CdR – accade in un clima già teso, a causa delle recenti decisioni del direttore, sempre più mortificanti per i giornalisti del Sole 24 Ore, come dimostrano le ultime scelte volte a privilegiare l’utilizzo di collaboratori esterni, al posto dei redattori del giornale”.

Ma non è finita qui. Infatti, in molti, dopo accuse interne così pesanti, si sarebbero aspettati un’azione collettiva contro il direttore Tamburini. Ma così non è stato. Anzi. Alcune firme di spicco (Stefano Biolchini, Marialuisa Colledani, Antonio Criscione, Giulia Crivelli, Maria Carla De Cesari, Isabella Della Valle, Paola Dezza, Rita Fatiguso, Laura Di Pillo, Alessandro Galimberti, Laura Galvagni, Alberto Grassani, Lucilla Incorvati, Roberto Iotti, Laura La Posta, Marigia Mangano, Gianfranco Ursino) hanno preso carta e penna per scrivere una “lettera” di fuoco per dissociarsi dalle affermazioni del CdR.