MediaTech

Stanzione attacca l'intelligenza artificiale, ma non si capisce su cosa

Di Giuseppe Vatinno

Il presidente dell'Autorità per la privacy si lancia in una nuova crociata contro l'intelligenza artificiale. Ora il Garante fa anche da psicologo

Ma non pago si lancia in una intemerata contro la tecnica degna di Heidegger: "Alla infinita volontà di potenza della tecnica, a ciò che si è definito il playing God, deve porsi un indirizzo e un limite, etico e giuridico, a tutela della dignità della persona. Il rischio, altrimenti, è che le tecniche divengano sempre più opache, mentre le persone sempre più trasparenti, secondo l'idea dell'uomo di vetro cara a sistemi tutt'altro che democratici".

LEGGI ANCHE: Prima serata di Rai Tre, per il post-Berlinguer in pole position Giletti

Quindi il pericolo, pare di capire nel confuso discorso, sarebbe la “vetrificazione dell’uomo”. Bisogna dirlo agli artigiani di Murano, che magari Stanzione gli spiega qualche nuova tecnica. Ma non si ferma qui. Ce ne ha anche per Zuckerberg: "Rischi non meno trascurabili pone il metaverso, destinato ad avere implicazioni dirimenti sulla società e sulla stessa antropologia contemporanea". In Italia succede ormai di tutto ma ci mancava solo il “Garante Etico” che insieme allo Stato Etico di Hegel vuole controllare le vite delle persone, pardon dei suoi sudditi.