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Quali rischi per la sicurezza con l'accordo con Starlink di Elon Musk?

In realtà più che i nostri dati l'accordo ci porterebbe a dipendere ancora da un paese straniero, come succede già

Italia-Starlink, davvero sarebbe a rischio la nostra sicurezza?

Si parla tanto dell'accordo che l'Italia starebbe per stipulare con Elon Musk per l'utlizzo della sua struttura satellitare Starlink per lo scambio di dati, informazioni, comunicazione. Una struttura basata su centinaia di satelliti che ruotano a bassa quota attorno alla Terra in grado di fornire connessione in qualsiasi parte del globo.

Un sistema ad esempio utilizzato dall'esercito di Kiev nella guerra contro la Russia dopo che Mosca aveva ad inizio invasione distrutto le tradizionali strutture di comunicazione e che ora è diventato anche prodotto commerciale a disposizione di ciascun utente.

Il possibile accordo

Secondo alcune anticipazioni di stampa il Governo avrebbe pronto un accordo con Space X per l'utilizzo dell'intero apparato di comunicazioni per i prossimi 5 anni ad una cifra vicina al miliardo e mezzo di euro. Palazzo Chigi ha smentito tutto questo parlando di "normali approfondimenti" con una delle grandi società impegnate nel settore. L'opposizione però ha lanciato l'allarme sicurezza: "Si tratta di notizie inquietanti" dicono dal Pd che hanno chiesto alla premier Meloni di riferire sul tema in Parlamento.

Sicurezza a rischio o no?

Il tema è in fondo sempre quello: la sicurezza delle informazioni di ciascuno di noi ed anche dello Stato, discussione che si riapre ogni qual volta si parla di società del settore e che è sempre più attuale come dimostra la recente creazione di una struttura nazionale per la cybersecurity, la ACN, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Abbiamo quindi chiesto ad un esperto del settore, Pierguido Iezzi, di spiegarci come stanno davvero le cose, se davvero esistono dei rischi,e quali, nel caso, essi siano.

Questa invece l'opinione di Alessandro Curioni, esperto di Cybersecurity

Qquali sono i rischi, se ci sono, per la nostra sicurezza di un eventuale accordo con Elon Musk per l'utilizzo di Starlink?

"Diciamo che i rischi sono i soliti, nel momento in cui ci appoggiamo a una piattaforma straniera sulla quale non si ha alcun controllo. In particolare, dovremmo domandarci se, qualora si verificasse un sovraccarico della piattaforma determinato da un’emergenza globale, l’operatore non farebbe delle preferenze, per esempio garantendo la comunicazione a uno stato piuttosto che un altro. Soprattutto, però, sarebbe un clamoroso caso di abdicazione tecnologica, dopo che da ormai qualche anno si insiste sulla necessità di perseguire una strada che porti alla sovranità".

Questi rischi sono analoghi a quelli che corriamo oggi o che correremmo se facessimo un accordo analogo con qualsiasi altra società concorrente?

"In altri contesti ad alta intensità tecnologica il nostro paese si appoggia a soluzioni prevalentemente statunitensi anche se pur non avendo il controllo sulle tecnologie di base, almeno sul fronte della gestione dei sistemi abbiamo fatto operazioni come quella del Polo Strategico Nazionale. Da un certo punto di vista la nostra debolezza tecnologica ci costringe sempre ad un grado più o meno elevato di dipendenza. Dipende quindi di quale società stiamo parlando. Se l’operatore fosse nazionale o europeo sarebbe una scelta in linea con la volontà di perseguire la sovranità tecnologica. In caso contrario poco cambierebbe".

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