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Wsj, crolla la pubblicità: web a pagamento e taglio delle sezioni

Il Wall Street Journal si trasforma per tagliare i costi e reggere al crollo della pubblicità (-21%)

Il Wall Street Journal si trasforma per tagliare i costi e reggere al crollo della pubblicità (-21%). Una riorganizzazione che tocca sia la carta che il web, con l'addio ad alcune sezioni e un paywall più rigido. È il quadro che viene fuori da un'intervista a Niemanlab del direttore Gerard Baker.

Cambiamenti profondi, che non risparmiano neppure l'area su cui il giornale fonda la sua fama: Business & Tech e Money & Investing saranno compresse in un'unica sezione: Business & Finance. Altre sezioni saranno convogliate sotto la testatina Life & Arts. È un modo, dice Baker, per allocare risorse su quelle aree, come, per esempio, business, finanza, economia e politica, che “più di tutte caratterizzano il giornale”.

Sul web, “la stragrande maggioranza delle notizie è già collocata dietro il nostro paywall”. Il cambiamento riguarderà l'introduzione di “più parti video, assicurandoci che il sito sia ottimizzato al meglio per il mobile”. Il rapporto con Facebook è ancora di amore e odio. O forse sarebbe meglio definirlo un matrimonio di convenienza. “E’ molto importante per noi – spiega Baker – ma è importante se contribuisce ad aumentare la diffusione più che il traffico”, cioè “se contribuisce alla sottoscrizione di abbonamenti”. Ecco perché “solo una parte molto piccolissima di tutta la nostra produzione di news sarà disponibile su Facebook o altri canali gratuitamente”.