MediaTech
X Factor: sui device boom prima del debutto tv, 11 mln i dispositivi collegati
Il talent musicale ha costruito sui device digitali un effetto teaser piuttosto interessante
La prima puntata con le auditions per la nuova edizione di X Factor è andata in onda ieri sera su Sky Uno. Ma il talent musicale, nelle scorse settimane, ha già costruito sia sugli schermi tradizionali televisivi, sia soprattutto sui device digitali un effetto teaser piuttosto interessante da analizzare come riporta e spiega ItaliaOggi.
Dal 7 all'11 settembre, pur non essendo lo show di fatto ancora in onda, nella top 30 stilata in base ai dati Auditel dei contenuti con più "device collegati nel minuto medio" e del "volume di stream erogati e visti per almeno 300 millisecondi" ci sono quasi esclusivamente pillole tratte da X Factor (21 su 30 e sette delle prime sette). Una clamorosa novità sul fronte dei consumi della nuova tv, quella che corre sul digitale, con logiche che ribaltano i consueti approcci al mezzo.
La metrica Amr-d introdotta dalla nuova Auditel sui device digitali misura il numero di device collegati a un certo contenuto nel minuto medio. Non coincide con gli Amr classici, che rappresentano individui, ma, come spiegato bene da Auditel, "costituisce la voce più vicina all'ascolto aggiuntivo, il cosiddetto ascolto digitale addizionale che un programma riesce a realizzare sui device digitali".
Nel periodo tra il 7 settembre e l'11 settembre i contenuti di X Factor in modalità Video on demand hanno avuto quasi 11 milioni di Amr-D (ovvero, quasi 11 milioni di device collegati ai contenuti di X Factor, tenendo presente che poi, dietro a ciascun device, potrebbero anche esservi più persone, un po' come succede davanti alla tv), con un crescendo all'avvicinarsi del debutto del programma in tv. Si è infatti passati dal milione di device dell'8 settembre ai 2,8 milioni del 9 e 10 settembre e ai 3 milioni dell'11 settembre.
Come precisa ItaliaOggi le misurazioni delle audience digitali dei programmi televisivi siano ancora agli inizi, essendo state rese pubbliche da Auditel solo alla fine di giugno. Ma quando la ricerca sarà a regime, rilevando tutte le smart tv e anche le app dei broadcaster tv, ovvero gli ascolti attraverso RaiPlay, MediasetPlay, DPlay o SkyGo, il peso di queste audience sarà in grado di spostare notevolmente gli equilibri di alcune trasmissioni.