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Zuckerberg, "liberi tutti" su Meta: il fondatore di Facebook è stufo della crociata contro le fake news

Zuckerberg annuncia che non ci sarà più nessun controllo sui suoi social. E motiva la cosa come inno alla libertà. Mentre sembra l’ultima mossa per disinteressarsi una volta per tutte della qualità del dialogo online

di Fabio Massa

Zuckerberg, "liberi tutti" su Meta: il fondatore di Facebook è stufo della crociata contro le fake news

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Caro Zuck, l’hai tagliata proprio male. Riassunto delle puntate precedenti. Nascono i social, sui social ci scrive la gente, e ognuno vale uno. Infatti, come diceva Eco, persone che al massimo potevano spararla davanti a un bicchiere di rosso pretendono di interloquire con premi Nobel. Queste stesse persone, che sono la maggioranza - i social ce l’hanno insegnato chiaramente - hanno fatto diventare notizie vere (cioè, riprese acriticamente dai giornali) notizie che erano palesemente false per un misto di complottismo, convenienza, tendenza al piagnisteo o semplice volontà di apparire. I poteri di tutto il mondo chiedono ai feudatari del web di correre ai ripari, di fare un minimo di controllo. E questi che cosa fanno? Ci provano. Ma è impossibile con miliardi di interazioni ogni giorno. Gli algoritmi non sono abbastanza potenti. Ma ci provano, con censure sempre crescenti. Fine della prima puntata.

Cosa ha scoperto Musk su X

Nella seconda puntata Elon Musk si compra Twitter e lo rinomina, dopo averlo letteralmente sventrato. Che cosa trova Musk nel social che si è comprato? Un dipartimento che non solo cercava di impedire le fake news, ma anche e soprattutto censurava le notizie di destra a favore di quelle di sinistra. Qualche mese dopo si scopre che l’amministrazione Biden aveva fatto pressioni su Facebook, che si era piegata. E si scopre che governi di tutto il mondo, in fondo in fondo, provano e a volte riescono a piegare i feudatari dei social.

Terza puntata, adesso molto comprensibile. Zuckerberg annuncia che non ci sarà più nessun controllo. E motiva la cosa come inno alla libertà. Mentre sembra l’ultima mossa per disinteressarsi una volta per tutte della qualità del dialogo sui social: in fondo di soldi ne fa di più e ne spende di meno facendo dire qualunque cosa a chiunque. Perché mai dovrebbe correre dietro a questo o quell’idiota uscito dal bar che pretende di interloquire con un Nobel alla pari?