Aids: è allarme Aids in Lombardia, aumento dei contagi di Hiv del 40%
Allarme Aids: in Lombardia i contagi da Hiv sono aumentati del 40%. Colpiti soprattutto i giovani gay tra i 25 e i 29 anni che spesso non vogliono farsi curare
Allarme Aids, in Lombardia i contagi da Hiv aumentati del 40 per cento tra i giovani
Aumentano i casi di Aids e Hiv in Italia e soprattutto in Lombardia che soltanto nell’ultimo anno ha registrato un incremento dei casi di Aids del 20%. E oltre al problema di contenere il contagio c’è anche il rifiuto dei più giovani a farsi curare, ma bisogna ricordare che di Aids non si muore e convincere i malati che per loro esiste un futuro.
Milano capitale dell'Aids? Gli ultimi dati sulla diffusione dell’Hiv in Lombardia: + 40% di casi tra i giovani
Milano capitale della moda e anche dell’Aids dunque. L’allarme Aids in Lombardia trova le sue ragioni nei dati resi noti dall’ospedale San Gerardo di Monza che ha registrato i casi di Aids nell’ultimo anno in Lombardia, quantificando così circa 20mila malati di Aids nella regione di cui 15mila solo a Milano. E il trend è davvero inquietante se si pensa che dall’inizio del 2017 si contano già 400 nuovi casi.
Aids, drammatico aumento dei casi in Lombardia + 40% tra i giovani che non vogliono curarsi
Secondo i dati sulla diffusione dell’Aids in Lombardia, la fascia più colpita è quella dei giovani gay tra i 25 e i 29 anni., fascia nella quale si registra un aumento di casi di Aids pari addirittura al 40%. La mancanza di protezione è alla base di questa diffusione allarmante del virus, a nulla pare siano servite le numero campagne di sensibilizzazione. Cosa ancora più grave è che questi giovani malati di Aids non si voglio fare curare, mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri.
Allarme Aidis in Italia
Se la Lombardia detiene il primato della diffusione dell’Aids nel resto d’Italia le cose non vanno di certo meglio. Nel 2015 in Italia si sono registrati 3.444 casi di sieropositività accertati secondo quanto riferito dall’Istituto Superiore di Sanità e ogni anno si registrano tra i 3.500 e 4.000 nuovi casi di contagio o infezione. Prevenzione, controlli e cura sono l’unica strada per debellare questo virus del quale oggi non si muore ma compromette certamente lo stato di salute.