Bracco is Culture: 50 progetti d'arte in mostra al CDI - FOTO e VIDEO
Ingresso libero per l'iniziativa culturale della Fondazione Bracco, in occasione dei 90 anni del Gruppo
“Bracco is Culture” è il libro fotografico, in edizione limitata, che racconta cinquanta progetti culturali promossi dal Gruppo Bracco nel corso dei suoi 90 anni di vita. Le spettacolari immagini contenute nel corposo volume potranno essere ammirati da tutti nel corso della mostra aperta al pubblico al CDI - Centro Diagnostico Italiano di Milano (via Saint Bon 20 - MM1 Inganni) dal 5 dicembre.
La presentazione dell'iniziativa editoriale “Bracco is Culture” è avvenuta in occasione del dibattito “Impresa e cultura: un amore possibile”, organizzato da Fondazione Bracco nel contesto delle celebrazioni per l'anniversario del Gruppo e che si è focalizzato sul mecenatismo come risorsa essenziale per la salvaguardia della ricchezza artistica.
La presidente Diana Bracco ha definito la cultura come “un asset di crescita straordinario per l’Italia, un driver fondamentale per lo sviluppo economico sostenibile e diffuso sui territori. Dobbiamo essere consapevoli che l’italian lifestyle è parte integrante del successo del Made in Italy nel mondo”.
Il rapporto tra Bracco e la cultura risale alla fondazione del Gruppo stesso, ad opera di Elio Bracco, un irredentista di origini istriane che fu accolto esule da Milano, dove poi costruì il proprio successo. “Il nonno era un uomo, un cittadino e un imprenditore con fortissimi valori a iniziare dall’impegno civile, che ha trasmesso con passione a tutti noi”, ha sottolineato Diana Bracco. “Non a caso suo figlio Fulvio Bracco è stato un pioniere in quella che oggi si chiama responsabilità sociale d’impresa. Il nostro impegno, ad esempio, si è espresso in campi diversi, sia come Gruppo sia come Fondazione Bracco, nata nel 2010 proprio per raccogliere e trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio di valori maturati nel corso della nostra storia”.
Bracco ha sviluppato partnership con istituzioni culturali come il Teatro Alla Scala e la sua Accademia, il Palazzo del Quirinale, il Museo Poldi Pezzoli, la National Gallery di Washington e numerosi altri nomi di prestigio. Queste collaborazioni hanno ricevuto un importante impulso dall'Art Bonus introdotto nel 2014 per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura e la legge di stabilità 2016 lo ha reso permanente, ampliandone il raggio d'azione.
Diana Bracco ha commentato favorevolmente l'iniziativa: “Si tratta di una delle agevolazioni fiscali fra le maggiori d’Europa, che ha portato dalla sua introduzione oltre 4.000 mecenati a donare quasi 160 milioni di euro per più di mille interventi, secondo i dati del Mibact. Sono numeri importanti, che riguardano sia imprese sia singoli cittadini”.
Nel regalare ai presenti le prime copie del volume 'Bracco is Culture', la presidente ha osservato: “Come testimonia questo libro, la nostra famiglia per sostenere la cultura non ha aspettato l’Art bonus. Lo dico con un pizzico d’orgoglio. Lo stesso orgoglio che ho provato sfogliando con emozione le pagine del volume curato da Moreno Gentili. Un libro che è anzitutto una lunga storia d’amore, e che racconta cinquanta progetti che spaziano dalla musica alle arti, dalle mostre al restauro, dalla fotografia alla danza, e che messi insieme sembrano quasi suggerire il senso di una vita”.
“Una vita per la cultura, la cultura di una vita” è, non a caso, il titolo dell'introduzione al volume, realizzata dal curatore Moreno Gentili. “In questo libro si racconta non tanto la storia di una famiglia già molto nota, o quella di un’impresa leader mondiale in un settore tecnologicamente avanzato come l’imaging diagnostico, ma il valore di un mecenatismo che potremmo definire 'ambrosiano' nel senso più universale del termine. Rappresentare e far crescere il talento attraverso generi quali Musica, Pittura, Architettura, Archeologia, Teatro, Danza, Letteratura e altro ancora, significa essere portatori di un messaggio costruttivo a tutti gli effetti”.
“Sostenere oggi la Cultura, diffonderne i messaggi, portare luce sugli artisti e su quelle figure che realizzano opere di qualità internazionale – siano questi giovani o maestri affermati – significa costruire e diffondere un principio di coscienza civile che dove attecchisce è spesso salvifico. In uno dei capitoli del libro si rende omaggio a Khaled Assad, responsabile del sito archeologico di Palmira ucciso dall’Isis proprio per il suo fermo proposito di difendere la cultura di una civiltà universale e di non arretrare di fronte alla violenza”.
L'immagine dell'Albero della Vita, simbolo del successo di Expo, è tratta da pag. 116-117 di "Bracco is Culture" (ph.Federico Vespignani)
Anche Gentili ha sottolineato l'importanza dell'impostazione di responsabilità società data all'azienda dal suo fondatore citando un episodio biografico significativo: “Nel 1942, a dispetto delle difficoltà del momento, Elio Bracco, appassionato d’arte, decide di salvare l’intera opera pittorica di Angiolo D’Andrea, artista friulano maestro del Simbolismo attivo anche a Milano tra le due Guerre. È certo questa la scintilla di una passione scaturita in un gesto semplice e umano, qualcosa che poi ha germogliato nelle generazioni successive della famiglia Bracco. Una dinastia di imprenditori innamorati della bellezza e della responsabilità sociale, arrivata oggi alla quarta generazione con Fulvio Renoldi Bracco”.
“Nei suoi cinquant’anni di lavoro in azienda festeggiati proprio in concomitanza col novantesimo anniversario del Gruppo, Diana Bracco – 'la Dottoressa', come viene chiamata da queste parti – ha dato più volte prova della sua sensibilità e del suo desiderio di restituire alla comunità ciò che ha ricevuto”.
“Se è vero, come dice Jean-Paul Sartre nella massima riportata all’inizio del libro che 'l’uomo non è altro che l’insieme dei suoi atti', sfogliando le pagine di questo volume si fa largo una convinzione solida e irreversibile: Bracco is Culture”.
Il libro “Bracco is Culture” ripercorre cinquanta esempi eccellenti di questo matrimonio tra impresa e cultura, comprese le recenti mostre di successo “The Beauty of Imaging” e “Dentro Caravaggio”, che hanno coniugato l'amore per il bello con le potenzialità offerte dagli strumenti diagnostici messi a disposizione da Bracco per approfondire – e innovare – la conoscenza dell'arte.
Inoltre, ci sono altri progetti di eccelso valore come il restauro della Galleria di Papa Chigi presso il Palazzo del Quirinale, che ha rappresentato il primo di caso di partnership tra un soggetto privato e la Presidenza della Repubblica, il ritorno di Riccardo Muti alla Scala, le mostre riguardanti Leonardo, Bellini, Giorgione, Tiziano, il restauro di preziose fontane a Genova, Napoli, Roma, Palermo, Milano e Varese, nonché numerose valorizzazioni del patrimonio artistico e culturale, sia in Italia che all'estero.
Se il corposo volume, di oltre 350 pagine, è in edizione limitata e fuori commercio, le sue incantevoli immagini sono a disposizione di tutte nella mostra aperta al pubblico con le seguenti specifiche:
Dove: CDI - Centro Diagnostico Italiano, via Saint Bon 20 (MM1 Inganni)
Quando: la mostra è aperta dalle 7.30 alle 19.00 dal lunedì al venerdì e dalle 7.30 alle 18.00 di sabato (domenica chiuso), dal 5 dicembre
Ingresso: libero
Siti per ulteriori approfondimenti: www.fondazionebracco.com; www.cdi.it;
GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE DI BRACCO IS CULTURE:
(la foto di apertura dell'articolo è tratta dalle pagine 338-339 del libro "Bracco is Culture" e riguarda la mostra "The Beauty of Imaging" - ph. Enzo Laiacona. Tutte le foto e i video di questo articolo sono state gentilmente fornite da Bracco per la pubblicazione)