Medicina

Coronavirus, buono stato clinico per 6 su 10 col Tocilizumab: svolta a Napoli

Gabriele Penna

Secondo i risultati riscontrati dal direttore Montesarchio il 60% dei pazienti trattati col farmaco anti-artrite hanno una risposta clinica molto buona

Coronavirus, Tocilizumab: l'efficacia maggiore del farmaco si manifesta quando viene somministrato prematuramente

Vincenzo Montesarchio, direttore della UOC di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, risponde ad Affaritaliani.it sulla somministrazione del Tocilizumab nei pazienti affetti da Covid-19 e sui progressi effettuati sia nei malati a cui è stato prescritto pre-autorizzazione alla sperimentazione (concessa dall'Aifa) sia post-autorizzazione: ai 330 malati - non solo a Napoli - che sono rientrati nella fase sperimentale. Insieme ad Ascierto, Montesarchio ha promosso e ottenuto la medesima sperimentazione con i pazienti ricoverati presso l’Ospedale Cotugno di Napoli. 

Come stanno i pazienti a cui è stato somministrato il Tocilizumab prima dell’ok alla sperimentazione (in uso off-label)?

In fase off label sono stati trattati al Cotugno 19 pazienti, 12 intubati e 7 non intubati. Di questi 12 che erano in terapia intensiva, 4 sono stati estubati nel giro di 10 giorni, mentre altri 8 a cui il trattamento era stato somministrato quando la patologia era in fase troppo avanzata sono purtroppo deceduti. Questo dimostra che il trattamento fornisce una risposta migliore se somministrato in una fase precoce, in questo caso i risultati sono ottimi. Estremamente importante è capire la tipologia di pazienti da trattare anche in fase avanzata e individuare il target giusto per questo tipo di trattamento e noi siamo a lavoro proprio su questo.

Ci sono stati miglioramenti visibili sui 330 pazienti a cui è stata autorizzata la sperimentazione del Tocilizumab?

Lo studio è ancora in fase di arruolamento ed è precoce parlare di giudizi. Io, tuttavia, posso parlare per i pazienti che sono trattati e seguiti da infettivologi, pneumologi e rianimatori al Cotugno, con un approccio multidisciplinare. Una buona parte è in netto miglioramento, 4 sono stati estubati, 8 sono stabili e due sono stati dimessi. Altri, a breve, potrebbero lasciare la terapia intensiva a breve per andare in reparto. Complessivamente, possiamo parlare del 60% di risposta clinica molto buona.

Cosa ne pensa dell’irritazione del professore Galli del Sacco di Milano, circa una presunta rivendicazione inappropriata dei medici di Napoli sull’uso del Tocilizumab?

Questo non è il momento di dare spazio alle polemiche, bisogna lavorare tutti insieme per sconfiggere questo nemico e per fornire la migliore assistenza sanitaria possibile ai pazienti e ai soggetti covid positivi.

Quali sono i tempi medi di miglioramento da quando viene somministrato il Tocilizumab a quando il paziente viene estubato?

Non esistono tempi medi, quello che abbiamo notato è che il farmaco fornisce grandi miglioramenti soprattutto nei pazienti che non sono ancora arrivati in terapia intensiva. Con una somministrazione precoce, nella maggioranza dei casi, siamo riusciti a bloccare la polmonite severa da covid 19 a uno stadio iniziale riducendo gli accessi nelle terapie intensive, e questo mi sembra un ottimo risultato.

Sottoscrive la lettera di De Luca a Conte di qualche giorno fa sul collasso imminente del sistema sanitario campano?

Quella lettera è servita ad accendere l’attenzione sulle necessità della nostra regione in termini di approvvigionamenti. Non bisogna abbassare la guardia e continuare a lavorare giorno dopo giorno.