Medicina

Epidemia epatite A tra gli omosessuali: casi quintuplicati. Allarme epatite A

L’Iss – Istituto Superiore di Sanità lancia l’allarme epidemia di epatite A tra gli omosessuali. In Italia boom di casi di epatite A tra negli ultimi sette mesi

Epidemia di epatite A tra uomini omosessuali, casi quintuplicati

 

L’Istituto Superiore di Sanità allerta: in Italia sono aumentati vertiginosamente i casi di epatite A tra gli uomini omosessuali a partire da agosto 2016.

Non pare un caso che l’inizio dell’epidemia corrisponda con l’evento Europride di Amsterdam che potrebbe aver innescato la diffusione del virus.

Così infatti è riportato sul sito Epicentro - Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica

In Italia, tra agosto 2016 e febbraio 2017, sono stati notificati al sistema di sorveglianza delle epatiti virali acute 583 casi, un numero quasi 5 volte maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un’alta percentuale dei casi dichiara preferenze omosessuali (uomini che fanno sesso con gli uomini).”

 

Epidemia di epatite A tra uomini omosessuali: identikit di chi ha contratto l’epatite A

 

L’età media di chi ha contratto l’epatite A in questo ultimo periodo è di 34 anni e l’85% dei casi è di sesso maschile, inoltre un’alta percentuale di questi casi, ben il 61%, dichiara preferenze omosessuali.

 

Epidemia di epatite A tra uomini omosessuali: le regioni più colpite in Italia

 

l'Italia si presenta come lo Stato europeo con il più evidente eccesso di casi”.

E prosegue l’Iss:

Da un confronto regionale emerge che nei primi mesi epidemici, il maggior incremento di casi era stato osservato nel Lazio. In seguito un incremento dei casi, rispetto all’atteso, è stato riscontrato anche in altre Regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia).

 

Epidemia di epatite A tra uomini omosessuali: attenzione al prossimo World Pride di Madrid

 

E l’Istituto Superiore di Sanità mette il allerta sul prossimo World Pride che si terrà a Madrid, tra il 23 giugno e il 2 luglio 2017. L’evento che potrebbe rappresentare un rischio di ulteriore amplificazione se l’epidemia fosse ancora in corso nella comunità omosessuale.