Medicina
Operation Smile: nemmeno il Covid ha fermato la cura della labiopalatoschisi
Attraverso la rete delle Smile House la Fondazione ha continuato ad assistere con tempestività e sicurezza i pazienti e le loro famiglie, anche a distanza
Grazie a Operation Smile, nemmeno durante l'emergenza Covid-19 si è fermata la cura della labiopalatoschisi
L’emergenza sanitaria legata alla pandemia Covid1-9 ha colpito duramente l’Italia emesso a dura prova la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale. Durante il lockdown la chirurgia non di emergenzaha subìto rallentamenti e rinvii. Interi reparti chirurgici sono stati accorpati e molti operatori sanitari reindirizzati verso i reparti Covid 19, creando disagi e allungando le liste di attesa.
La Fondazione Operation Smile Italia Onlus con i suoi medici e operatori sanitari si è schierata in prima linea per affrontare l’emergenza, supportando il personale medico e le strutture ospedaliere sia in Italia che all’estero anche con webinar e corsi di formazione, fornendo a tutta la rete dei rapporti internazionali della Casa Madre indicazioni sia per la gestione clinica della fase di emergenza ma soprattutto progettando percorsi covid-free per lasicurezza di pazienti , parenti ed operatori sanitari.
La Fondazione Operation Smile Italia Onlus attraverso la rete delle Smile House ha continuato ad assistere con tempestività e sicurezza i pazienti e le loro famiglie, anche a distanza. I Centri Smile House di Roma, Milano e Vicenza nella prima fase dell’emergenza sono stati anche loro costretti a sospendere le attività chirurgiche. Appena tuttavia le condizioni di sicurezza e le linee guida indicate per la riduzione del rischio di contagio sono state rese operative, l’attività operatoria è ripresa, recuperando almeno parte delle liste di attesa nel mese di agosto.
La Fondazione, nel periodo di lockdown ha inoltre implementato il modello organizzativo Smile House per la cura in sicurezza della labiopalatoschisi, svolgendo programmi di formazione professionale a supporto della costituenda rete assistenziale, ed approfondendo alcuni temi della ricerca clinica nel settore. Le capacità assistenziali, di formazione professionale e di ricerca scientifica, unitamente agli obiettivi di tempestività, continuità e distribuzioneterritoriale, fanno del modello Smile House una best practice di livello internazionale per il trattamento della patologia, in grado di essere replicata in tutti i paesi in cui l’organizzazione Operation Smile international è attiva.
Tempestività, qualità e sicurezza sono le parole chiave che hanno ispirato il Dottor Domenico Scopelliti, Vicepresidente del Comitato Scientifico della Fondazione Operation Smile e Direttore dell’UOC di Chirurgia Maxillo-Facciale all’Ospedale San Filippo Neri di Roma, verso una soluzione operativa che garantisce le miglioricure ai bambini nati con malformazioni al volto.
“Grazie al modello Smile House in Italia Operation Smile segue le famiglie e i pazienti affetti da labiopalatoschisi con un protocollo di cure specialistiche che vanno dal periodo gestazionale, dove è già possibile effettuare una diagnosi prenatale, fino al pieno sviluppo psico-fisico dei pazienti, intorno ai 20 anni di età. Non è solo la chirurgiaa risolvere la malformazione”, ha dichiarato Scopelliti, “I bambini operati entro il primo anno di vita, anche in modo eccellente, a tre anni sembra abbiano risolto tutti i loro problemi. Ma che ne sappiamo che succede quando arrivano ad essere adulti? Quanti di loro parlano in modo corretto o comprensibile? Quanti hanno avuto uno sviluppo armonico del loro volto? Quanti di loro hanno un lavoro, una famiglia, una vita normale? Che conseguenze psicologiche ha determinato la malformazione a fine crescita? La patologia sarà veramente corretta in modo appropriato solo se otterremo a fine crescita l’integrazione sociale del paziente.”
L’esperienza maturata in seno all’Organizzazione Internazionale in oltre 60 paesi ha dato modo alla Fondazione Operation Smile Italia Onlus di sviluppare il modello assistenziale Smile House che risolve ad oggi sia il problemadi tempestività e continuità delle cure necessarie, che di percorsi di controllo del rischio infettivo garantendo qualità e sicurezza.