Medicina
Stamina, morta a 4 anni la piccola Smeralda
Dopo una lunga malattia è morta la piccola Smeralda Camiolo, una bambina che a lungo era stata assistita con le cure del metodo Stamina. La bimba di Catania, dopo le vicende legate all'efficacia della discussa terapia, aveva smesso di prendere il mix.
La notizia è stata diffusa dal papà della piccola attraverso un messaggio su Facebook che ha creato nuove polemiche e gettato nello sgomento i familiari dei bambini e dei pazienti che hanno dovuto rinunciare alla cura Stamina, dopo che questo metodo era stato dichiarato inefficace delle autorità sanitarie.
IL MINISTERO DELLA SALUTE - "Il caso Stamina e' una lezione che non ci puo' lasciare indifferenti. Il pericolo e' in agguato. Ci sono i soldi dietro questa cosa. Speculare, con angoscia e paura, vuol dire fare i soldi". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al convegno "Falsi miti e vere eccellenze", in corso a Roma, al Complesso monumentale del Santo Spirito in Sassia. Lorenzin, nel corso della tavola rotonda conclusiva moderata dal direttore dell'AGI, Roberto Iadicicco, e' stata netta. "Dobbiamo stare attenti a come si danno le informazioni. Ho cercato sempre di dare un taglio istituzionale al caso Stamina. Oggi il caso e' chiuso, questi signori hanno patteggiato quindi chiudendo il caso. La cura Vannoni non esiste - ha dichiarato Beatrice Lorenzin - cosi' come non esiste la cura Stamina. E' stato per me un percorso di grande solitudine, fino all'incontro con persone che hanno voluto rivendicare la verita' scientifica. Ho trovato il caso Stamina dopo soltanto 15 giorni che ero ministro, dopo il voto del Senato che apriva Stamina agli Ospedali.
Stamina e' un caso del 2009, non del 2012. E gia' giravano gli scandali di Vannoni. Li' mi resi conto di cio' che girava. Voi immaginate un Paese che viene messo alla berlina per cio' che accadeva col caso Stamina. Ho avuto manifestazioni, contestazioni, cose terribili, ma non si puo' affermare una verita' che non esiste solo per avere un consenso immediato. Nella sanita' cio' e' un crimine, peggio di altri. Era fortissimo il messaggio che si potesse guarire che dare l'altro che non fosse cosi' e' stato molto difficile. Alla fine ci siamo riusciti per l'impegno comune di persone di buon senso. Altro aspetto e' quello della magistratura, divisa fra quella inquirente che e' arrivata alle decisioni finali e l'altra spuria con giudice ordinari che facevano ordinanze".