Vaccini decreto sull'obbligo: un paziente su 4 è contrario. Sondaggio vaccini
Decreto vaccini, vaccini obbligatori a scuola: l’84% dei medici si dichiara favorevole, ma quasi un paziente su quattro (23%) è contrario
Nuovo decreto sulle vaccinazioni: chi è contro chi è favorevole, il sondaggio
Da settembre sarà vietato l’accesso alle scuole dell’obbligo ai bambini che non sono stati vaccinati: questo è il principale cambiamento che porterà il Decreto Lorenzin sulle vaccinazioni in Italia.
La discussione ha spaccato l’opinione pubblica e il portale Dottori.it ha deciso di effettuare un sondaggio su medici e pazienti per capire come sia effettivamente percepito questo cambiamento.
La prima evidenza è che la maggioranza di entrambi i fronti è favorevole alle modifiche introdotte: lo ha dichiarato il 68% dei pazienti e l’84% dei medici.
Le risposte degli utenti del sito dimostrano come effettivamente l’opinione pubblica sia divisa sul tema dei vaccini obbligatori, dato che quasi un paziente su quattro (23%) si è detto contrario alla nuova legge e l’8% dice di non avere ancora una posizione in merito. La percentuale dei medici contrari al decreto è più bassa e si ferma all’11%, mentre solo il 5% degli specialisti ha detto di non avere un’opinione.
Decreto sull'obbligo vaccini: come si percepisce la vaccinazione?
Se tra i medici il 78% dichiara di considerare la vaccinazione un rischio necessario e calcolato, fra i pazienti questa percentuale scende al 64%. Il 18% degli utenti vede i vaccini come un rischio eccessivo per il bambino, mentre per il 15% dei medici non c’è alcun rischio. Quando agli specialisti è stato domandato se negli ultimi anni abbiano dovuto fronteggiare patologie causate da mancate vaccinazioni, il 59% ha risposto di non aver mai avuto casi del genere, contro il 33% che dichiara di averli trattati.
Decreto vaccini: come viene percepito l'obbligo vaccini per l'accesso a scuola
Venendo al tema più sentito di questo decreto, ossia l’obbligo delle vaccinazioni per l’accesso a scuola, si notano maggiori differenze fra le risposte di medici e pazienti: fra i primi solo il 17% non è d’accordo con questa novità, fra gli utenti la percentuale sale al 27%. E sull’ipotesi che i genitori che non vaccinano i bambini siano passibili di denuncia presso il Tribunale dei minori, il 44% dei pazienti e il 60% dei medici si è dichiarato favorevole. A trovare questa prassi eccessiva è il 38% dei pazienti e il 29% dei medici. Fra gli specialisti solo l’8% lo trova del tutto sbagliato, mentre tra gli utenti il 14% ha dichiarato di trovare errata l’idea.
Ai pazienti è stata posta anche una domanda in merito alle scelte fatte rispetto ai propri figli: il 64% di chi ha bambini e ha risposto al sondaggio ha detto di averli vaccinati non solo per le patologie obbligatorie, ma anche contro alcune malattie per cui il trattamento era facoltativo; il 26% dei genitori ha optato solo per i vaccini obbligatori e il 10% dichiara di non aver vaccinato i propri figli.
Ai medici, invece, è stata chiesta un’opinione circa la campagna mediatica che ha preceduto il decreto Lorenzin: secondo il 70% la discussione scatenata su media e social ha influenzato molto le scelte ministeriali, accelerando comunque processi che sarebbero in ogni caso avvenuti. Per il 18% il clamore mediatico ha avuto eccessiva risonanza sulle attività del Ministero, mentre solo per il 7% il decreto e i tempi di emanazione non sono stati affatto influenzati dalla discussione sulle vaccinazioni.
Vaccinazione obbligatoria la maggioranza dei medici e dei pazienti sono favorevoli
«Quella sulle vaccinazioni obbligatorie è una delle discussioni che, negli ultimi anni, ha coinvolto maggiormente l’opinione pubblica sui temi sanitari – dichiara Paolo Bernini, CEO di Dottori.it – Dalle risposte al nostro sondaggio si evince come, al di là di ogni schieramento, la maggioranza di medici e pazienti sia favorevole all’obbligo delle vaccinazioni, guardando ai modelli francesi e statunitensi, Paesi dove il sistema è in vigore da diversi anni. Bisogna però prendere atto che se queste posizioni sono nette fra la comunità scientifica, fra i pazienti il fronte no-vax è più popoloso e per questo crediamo ci sia ancora molto lavoro di sensibilizzazione ed educazione da fare».