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Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
La mostra del Cinema di Venezia-Giuseppe Volpi

Roma, 7 settembre – Una maggiore attenzione all’industria e al settore cinematografico, inteso non come semplice rassegna di produzioni.

Lo hanno chiesto gli Stati Generali del Patrimonio Italiano, la consulta permanente e plenaria costituita dai rappresentanti delle più autorevoli ed importanti istituzioni e organizzazioni private e pubbliche che operano nel settore del patrimonio, con una nota inviata a Roberto Cicutto presidente de La Biennale di Venezia nonché al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro entrambi membri del consiglio di amministrazione dell’ente.

Proprio la consulta aveva inserito il cinema tra gli asset identitari del patrimonio italiano.

Nella nota si lamenta la “scarsa attenzione dedicata dal programma della mostra all’industria e al settore cinematografico ovvero l’assenza di occasioni di confronto e di dibattito ad integrare la presentazione e la rassegna di produzioni”.

In particolare rilevando un “limitato approfondimento e una insufficiente attenzione rivolte alle professionalità e alla imprenditoria cinematografica che attraversa un periodo di sofferenza in termini di opportunità e di profitti”.

Il presidente Ivan Drogo Inglese nella missiva ricorda “che quando nel 1930 il conte Giuseppe Volpi di Misurata immaginò e creò la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, essendo lui stesso imprenditore oltrechè Presidente di Confindustria, intese porre in evidenza il ruolo dell’industria cinematografica considerata allora un vanto nazionale e che ancora oggi dovrebbe essere considerato un settore capace di concorrere allo sviluppo dell’economia nazionale”.

La Consulta ha voluto portare all’attenzione della biennale cinque differenti punti che andrebbero approfonditi:

1)      L’industria cinematografica avrebbe l’obbligo di rappresentare una opportunità di lavoro e di occupazione per le future e giovani generazioni.

2)      Il sistema accademico e universitario include nella propria offerta didattica e formativa numerosi corsi e master riguardanti il settore cinematografico.

3)      Da più ambiti è richiesto un ammodernamento ed efficientamento del sistema del tax credit rivolto all’industria cinematografica. Occorrerebbe dunque incentivare, promuovere e sensibilizzare ancor di più il sostegno di aziende, imprese e società all’industria cinematografica.

4)      Ci sono territori regionali che non dispongono ancora di film commission ed altri, che pur avendole rese operative, non destinano loro la necessaria attenzione e soprattutto una adeguata dotazione di risorse finanziarie.

5)      Il cinema rappresenta la migliore brochure del patrimonio e del territorio italiano.

La nota si conclude con l’auspicio che “dalla prossima edizione, l’ottantesima, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica possa assumere anche il ruolo di incubatore e di laboratorio propositivo e propulsivo per rendere l’industria ed il settore cinematografico uno degli asset di sviluppo dell’economia nazionale”.

Infine, considerando il periodo elettorale, gli Stati Generali del Patrimonio Italiano “si impegneranno e lavoreranno nei confronti del nuovo Governo affinchè il cinema rientri tra le priorità dell’agenda di rilancio e di sviluppo dell’economia nazionale”.

 

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