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Auto e Motori
Con la Mercedes-Benz Classe C SW sulle strade storiche: la Panoramica Zegna

L’imprenditore tessile Ermenegildo Zegna volle costruire negli anni Trenta una strada panoramica che mettesse in evidenza tanto la bellezza della pianura biellese a Sud quanto lo sviluppo delle Alpi attraverso splendide terrazze a Nord che consentono la vista sul massiccio del Monte Rosa e dei suoi contrafforti.

La nuova Mercedes-Benz Classe C SW 200 Mild hybrid è perfetta compagna di viaggio per scoprire, tra modernità, sicurezza, comfort e attenzione all’ambiente, questa strada a stretto contatto con la natura.

L’autunno è una stagione particolare, perché alterna giornate uggiose cariche di pioggia a giornate ancora soleggiate che mettono in risalto un caleidoscopio di colori, in cui i cieli tersi sono protagonisti. Abbiamo scelto di ripercorrere una strada storica del biellese, per godere della bellezza della natura che offre l’Oasi Zegna, percorrendo la storica strada a bordo di una vettura che, solo in apparenza, sembrerebbe agli antipodi per la modernità delle dotazioni: la Mercedes-Benz Classe C SW 200 Mild hybrid.

 

La nuova Mercedes-Benz Classe C lanciata prima dell’estate scorsa, ha il privilegio di essere la prima a ereditare le più moderne tecnologie da poco implementate sulla Classe S. Da sempre l’ammiraglia Mercedes ha portato all’esordio, spesso in anticipo sulla concorrenza, la quintessenza della modernità in termini di tecnologie.

Le nuove Mercedes-Benz Classe C, berlina e Station Wagon, come la protagonista della nostra prova, sono cresciute nelle dimensioni, in particolare nel passo (25 mm in più) a tutto vantaggio dell’abitabilità, soprattutto per chi siede dietro. L’attuale gamma prevede, per ora, solo le versioni Mild hybrid a 48 Volt, realizzate partendo dal due litri a gasolio o dal millecinque benzina, come nel caso della “nostra” Mercedes-Benz Classe C SW 200 Mild hybrid. In seguito, arriveranno le altre motorizzazioni plug-in hybrid, sempre con motori termici benzina e Diesel.

Il sistema a 48 V fornisce un boost di 20 CV e 200 Nm di coppia e, inoltre, toglie al motore termico una serie di servizi che vengono eseguiti con apparati non più attestati alla cinghia multifunzione ma elettrici, come il compressore del climatizzatore, aumentando così l’efficienza complessiva.

Pur non fornendo una reale autonomia elettrica, in molte condizioni a velocità costante il sistema consente di viaggiare a motore termico spento, mantenendo la vettura spinta soltanto dal motore elettrico.

Il risultato complessivo, nel caso dell’unità turbo benzina, è di 204 CV e 300 Nm disponibili già a 1.800 giri/minuto, escluso il boost elettrico che non si somma algebricamente ma che interviene nelle fasi di accelerazione, con consumo combinato dichiarato, secondo il ciclo WLTP, di 6,7-6,3 litri per 100 chilometri per una velocità massima di 240 km/h.

Ma se questa tecnologia, volta a migliorare l’efficienza complessiva, è tutta nascosa sotto al cofano, appena si entra in vettura, invece, spiccano subito le novità. Al centro della plancia il nuovo schermo è leggermente orientato verso il guidatore e non è più prolungamento del cruscotto digitale, ma una unità molto più grande di un tablet. Sono nuovi anche tutti i pulsanti, sia sotto lo schermo sia sulle razze del volante, tutti con la nuova tecnologia a sfioramento.

Una volta partiti e impostata la destinazione della prima tappa a Bielmonte abbiamo la netta sensazione di essere al volante di una astronave: l’head-up display, proietta sul parabrezza un’immagine a colori ad alta definizione grande circa 23x8 cm. All’interno di questo spazio, in una zona sospesa a un’apparente distanza di circa 4,5 metri, posso essere proiettate le informazioni più importanti: dalla mappa della navigazione al tachimetro, dalla stazione radio DAB selezionata al limite di velocità nella strada che stiamo percorrendo, praticamente quasi tutto ciò che si può selezionare sul grande schermo centrale.

Anche l’ormai noto sistema “Hey Mercedes” d’interfaccia naturale dell’MBUX è giunto alla seconda generazione, e ora risulta ancor più brillante nell’apprendere. Questa nuova versione è anche aggiornabile attraverso il sistema OTA (over the air) che non richiede più il passaggio in officina per l’aggiornamento di tutti i software della vettura, proprio come siamo abituati a fare con i nostri smartphone.

Usciti dall’autostrada ci dirigiamo a Serravalle e poi verso Trivero, sede storica dello stabilimento “Lanificio Ermenegildo Zegna e figli”. La Panoramica Zegna comprenderebbe anche un tratto pianeggiante precedente, ma il percorso più interessante si snoda proprio lasciate alle spalle le case di Trivero. Da lì i tornanti tra i giardini delle ville addobbati di ortensie, lasciano il posto a un infinito susseguirsi di curve e controcurve, in leggera ma costante salita.

La strada offre la montagna sul lato destro, mentre a sinistra si potrebbe scorgere la piana del biellese, e, nelle giornate più terse, tutto il dispiegarsi della dorsale delle Alpi fino a chiudersi con quelle marittime. Oggi sono rimasti solo alcuni punti d’osservazione da cui godere del paesaggio, la vegetazione spontanea è cresciuta così tanto da ostruire per buona parte del percorso, la vista verso Sud. La stessa fitta vegetazione è colpevole anche di rendere sempre viscido e insidioso il manto stradale, sia per l’ombra perenne, sia per il tappeto di foglie che ricoprono i bordi, e spesso non solo quelli, soprattutto in autunno.

Malgrado le insidie del fondo stradale, la sicurezza che percepiamo al volante della nuova Mercedes-Benz Classe C SW 200 Mild hybrid è sempre eccellente, merito anche dell’ultima generazione di ADAS con cui è equipaggiata. Restiamo comunque prudenti apprezzando tanto il paesaggio quanto il comfort della vettura e decidiamo di fermarci nei punti di sosta attrezzati: si trovano su entrambi i lati della strada e, oltre a un parcheggio sicuro, spesso sono dotati di cartine metalliche che indicano i paesi o il profilo delle montagne a seconda del lato.

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