Auto e Motori

Crolla il mercato dei veicoli industriali in Italia, in aprile vendite dimezza

Franco Fenoglio (Unrae): Quadro desolante, serve un fondo per il rinnovo del parco circolante

L’emergenza Coronavirus influisce pesantemente nei confronti del settore automotive e, in particolare, sul mercato dei veicoli industriali, che solo nel mese di aprile ha fatto registrare un -58,4%. A rilevarlo è il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. Nei primi quattro mesi del 2020, la vendita dei veicoli pesanti in Italia è diminuita del 25,7% sullo stesso periodo del 2019 (6.258 unità contro le 8.425). “I dati del mercato dei veicoli industriali portano segno negativo fin da gennaio 2019. Abbiamo seguito con attenzione l’andamento dei dati di immatricolazione - osserva Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli industriali di UNRAE - volevamo capire fino a che punto l’emergenza in corso potesse dare un vero e proprio colpo di grazia alla sofferenza di questo mercato, che non si è mai ripreso del tutto dalla crisi del 2008, arrivando con fatica, dopo dieci anni, a meno del 66% dei volumi fatti nel 2007. E’ un quadro desolante, in Italia abbiamo il parco più vecchio d’Europa con anzianità media di 13,6 anni su una media europea di 11,5. Il 58,5% dei veicoli è Ante Euro IV (401.000 veicoli), ben il 12,8% del parco è composto da veicoli Euro 0 (88.000 mezzi con oltre 27 anni di età)”. “Inoltre, è stata sottolineata la suddivisione del parco in relazione all’uso dei veicoli e, in

particolare, è stato messo in evidenza che il 52% del totale è destinato al trasporto merci in conto terzi, mentre il 31,6% al conto proprio, ma soprattutto è stato rilevato che l’età media dei veicoli utilizzati in conto terzi (10,7 anni) è molto inferiore a quella del conto proprio (15 anni - ha aggiunto -. Le aziende italiane di trasporto vorrebbero rinnovare le loro flotte perché sono consapevoli di non poter essere competitive se non dispongono di tutti i mezzi oggi necessari per fare efficienza, cioè sostenibilità e sicurezza, che per la committenza significano affidabilità, in un mondo dove la competizione è spietata e fin troppo spesso sleale, e di fronte a concorrenti esteri

adeguatamente sostenuti dai loro governi, che ne riconoscono la funzione strategica”. Circa le previsioni di ripresa, UNRAE ha prospettato due scenari: il primo (best case) prevede una lenta ripresa delle attività produttive e commerciali nel mese di giugno, con il mercato dei veicoli industriali che recupera, fermandosi intorno ad un -30%; il secondo (worst case) prevede

che le attività produttive e commerciali riprendano solo a settembre, nel qual caso l’impatto sul mercato sarà più pesante, portandolo ad una perdita che potrebbe aggirarsi sul 40% rispetto al 2019. UNRAE ha quindi avanzato una serie di proposte per interventi di sostegno alle imprese e misure strutturali di medio termine a supporto del mercato, come l’aumento del credito di imposta dal 6% al 12% fino al 2025 con rimborso in unica soluzione, l’azzeramento o riduzione significativa delle tasse alle imprese per uno o due anni, prestiti a lungo termine senza interessi e soprattutto l’istituzione di un fondo triennale per il rinnovo del parco circolante.