Dakar 2018: agonismo e competizione. E scenari mozzafiato
La classifica è stabile e ogni giorno che passa la fortezza Peugeot difende il primato di Sainz con autorità. “Ritirata” la penalizzazione al leader della corsa
Dakar 2018, ecco una tappa finalmente diversa. Ecco un giorno in cui non si deve partire con il coltello tra i denti e la mente può andare oltre il raggio d’azione delle 3008 DKR Maxi. Auto ed equipaggi si immergono in un contesto sontuoso. E lo scenario è mozzafiato.
Siamo a Fiambala. L’immenso anfiteatro che ospita il gran finale dell’undicesima Tappa è in condizioni ideali. Fa caldo ma c’è la brezza, ma non uno di quei venti di sabbia che spazzano il deserto e rendono la vita difficilissima. E’ piovuto alla vigilia, ma non pioverà durante la prova speciale. La cornice di montagne dipinte di sabbia attorno alla spianata è tersa. La “speciale” impegnativa, ma non terrificante come altre volte, la partenza in linea, i migliori delle classifiche moto, auto e camion sulla stessa griglia. Tutto ciò pone l’accento del confronto diretto al già entusiasmante contesto agonistico.
Stephane Peterhansel, partito in prima fila, s’incarica di aprire la pista e lo farà fino al traguardo di Fiambala. Nella sua corsa esemplare, il francese trascinerà il leader della graduatoria delle Moto, Mathias Walkner, che non rinuncia alla imperdibile opportunità di far “navigare” i più bravi del mondo.
Peterhansel arriva per primo e presenta le 3008 DKR Maxi di Despres-Castera e Sainz-Cruz, che in realtà lo precederanno in classifica a causa dell’ordine di partenza. Le tre Peugeot hanno tenuto un buon ritmo ma non hanno esercitato alcuna forma di pressione e al traguardo sono in una forbice di appena 15 secondi.
Nella speciale circostanza sono superate dal solo Ten Brinke, “avversario” onorevole e rivelazione della Dakar 2018, il cui risultato tuttavia non ha alcun effetto sulla situazione generale.
La classifica è molto stabile e pur rispettando la proverbiale imprevedibilità del Rally, ogni giorno che passa la fortezza Peugeot difende il primato di Carlos Sainz con maggiore autorità. Lo spagnolo mantiene un’ora di vantaggio su Stephane Peterhansel, il quale non si sogna di modificare un ordine pressoché immutabile. E pare altresì orgoglioso della possibilità che si presenta all’amico e compagno di squadra.
A sua volta Peterhansel può guardarsi le spalle con sempre maggiore tranquillità, avendo anche la 3008 DKR Maxi #300 un margine di vantaggio di oltre 20 minuti sul diretto avversario, un gap che descrive meglio di qualsiasi altro dettaglio il regime di frustrazione che regna alle spalle delle Peugeot.
Per concludere, una giornata in tutti i sensi particolare, dove è arrivata anche la marcia indietro della commissione che aveva giudicato Sainz sull’“affaire Quad”.
Come si poteva sospettare, viste l’incongruenza della trattazione con i fatti e l’incertezza che aveva portato all’esiguità della “pena”, al matador sono stati restituiti i 10 minuti di penalità comminati due giorni prima.
Rumbo a San Juan ed eccoci a tre tappe della fine dell’incredibile Dakar 2018. Ma non mancheranno altre sorprese!
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