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F1 Messico: Pole a sorpresa di Ricciardo, deludente la Ferrari

Dopo aver comandato nelle libere 3 con Verstappen, la Red Bull si è confermata in qualifica con l’australiano. Deludente invece la prestazione Ferrari

Mentre le premesse davano al palo un Verstappen in grande spolvero a Città del Messico, primo e senza rivali in tutte e tre le sessioni di prove libere, i fatti hanno regalato un risultato inaspettato per quanto riguarda le qualifiche. Con un colpo di mano negli ultimi secondi a disposizione,  Daniel Ricciardo, fino a quel momento in apparenza fuori dalla lotta per la prima posizione,  ha segnato un 1’14”759 rivelatosi inavvicinabile per chiunque. In questo modo l’australiano si è potuto riscattare dalle recenti sfortune, dagli attacchi velati del team e dai ritiri a catena per cause tecniche che dal rientro della pausa estiva lo stavano minando psicologicamente.

Decisamente meno raggiante del futuro pilota Renault, Mad Max, furioso per l’occasione persa  di guadagnare la miglior posizione di start possibile, ma pure per aver mancato l’appuntamento con la storia che diversamente lo avrebbe decretato il più giovane poleman della storia della F1.

In terza posizione a circa un decimo dal driver di Perth Lewis Hamilton con la Mercedes. L’inglese, anonimo per tutto il weekend, si è saputo svegliare al momento opportuno anche se non è stato sufficiente per scalare l’intero schieramento.

Quarto a poco più di due decimi e dunque in seconda fila Sebastian Vettel  è stato il migliore tra i ferraristi. E’ evidente tuttavia che la Rossa del Messico sia lontana parente di quella scoppiettante protagonista  in Texas appena una settimana fa. Il tedesco, dal canto suo, ha segnalato nelle curve la vera problematica per la SF71-H su questo tracciato, in realtà ancora una volta, sin dal venerdì mattino è stato lui stesso a compiere sbavature grandi e piccola, a riprova di quanto ormai abbia perso la concentrazione.  Per quanto riguarda l’altro lato del box, Kimi Raikkonen non è andato oltre il sesto posto a mezzo secondo alto.

Infine si è dimostrata nuovamente  in crescita l’Alfa Romeo Sauber, nona con Charles Leclerc e decima con Marcus Ericsson.