F1 Messico, Red Bull scatenate. Ferrari nascoste
Malgrado un guasto al motore Verstappen ha chiuso al vertice le prime due sessioni di libere davanti al compagno di squadra Ricciardo e alla Renault di Sainz
Alla vigilia del weekend Max Verstappen lo aveva detto che la gara sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez sarebbe stata l’ultima vera opportunità per la Red Bull di fare il colpaccio. Se poi davvero l’auspicio in questione andrà in porto domenica pomeriggio resta ovviamente da vedere, sta di fatto però che il venerdì di prove libere si è rivelato tutto all’insegna della scuderia austriaca.
L’olandese è stato il protagonista assoluto della giornata e anche quando nelle battute finali del secondo turno ha dovuto parcheggiare nella via di fuga, con ogni probabilità per un ko della sua power unit, nessuno è stato in grado di insidiarlo al vertice. Neppure il suo vicino di box Daniel Ricciardo, staccato di poco più di un decimo e unico a reggere il suo ritmo.
Decisamente più indietro rispetto al duo energetico, la sorpresa Carlos Sainz, terzo con la Renault a 1”2, a riprova di quanto il propulsore francese si trovi a perfetto agio sulle alture, e dunque in condizioni limite, che da subito hanno dato parecchi problemi in termini di degrado delle gomme e di surriscaldamento di motore e freni.
Sul fronte Ferrari, le Rosse si sono viste poco per quanto concerne la caccia alla prestazione. Sia Sebastian Vettel (7° e 4°), sia Kimi Raikkonen (8° in entrambi i turni) hanno saggiato il nuovo fondo vettura, ma soprattutto hanno lavorato sulla corsa, completando più giri di qualunque altro team, ossia 42 ciascuno.
Stesso approccio focalizzato sulla distanza anche per la Mercedes, con Lewis Hamilton, che qui potrebbe laurearsi campione del mondo per la quinta volta, sempre lontano dalla vetta di oltre 1” e disinteressato a stressare oltremodo e senza motivo la sua W09.
Da segnalare la presenza in pista al mattino di Antonio Giovinazzi il quale, al volante dell’Alfa Romeo Sauber, ha terminato la prova al 12° posto facendo meglio del titolare Marcus Ericsson, 14°. (ABMnews)
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