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Auto e Motori
Fondi Ecobonus esauriti in poche ore: dubbi delle associazioni di categoria

L’attesa degli incentivi ha penalizzato il mercato delle auto elettriche e ibride plug-in (BEV e PHEV) anche nel mese di maggio.

Nonostante un lieve recupero, le BEV si sono fermate al 3,6% di quota di mercato e le PHEV al 3,3%. Finalmente, sabato 25 maggio, con la pubblicazione del DPCM 20 maggio 2024 in Gazzetta Ufficiale, i nuovi incentivi sono diventati operativi. Tuttavia, i fondi disponibili per la fascia 0-20 g/Km di CO2 si sono esauriti rapidamente, suscitando perplessità tra le associazioni di categoria.

Il presidente dell’UNRAE, Michele Crisci, ha espresso sorpresa per la mancanza di 178,3 milioni di euro nei fondi previsti. "Per risolvere questa situazione, sarà necessario un nuovo DPCM", ha dichiarato Crisci, sottolineando l’urgenza di evitare ulteriori incertezze nel mercato.

Sebbene l’UNRAE accolga con soddisfazione l’innalzamento degli incentivi e l’inclusione delle persone giuridiche, Crisci ha manifestato preoccupazioni per le possibili distorsioni del mercato. "È fondamentale una strategia chiara per i prossimi 2-3 anni per permettere a consumatori e imprese di programmare gli acquisti," ha aggiunto Crisci. Secondo le stime UNRAE, i 952,5 milioni di euro previsti incentiveranno circa 316.000 vetture, ma senza generare volumi aggiuntivi al mercato.

Massimo Artusi, presidente di Federauto, ha espresso forti perplessità sull’esaurimento dei fondi in poche ore. "L’esito è diametralmente opposto a quello degli Ecobonus 2022 e 2023, che avevano lasciato ingenti residui", ha osservato Artusi. "Chiediamo che le amministrazioni competenti approfondiscano urgentemente questo fenomeno, che riteniamo anomalo e non in linea con la ratio della norma."

Artusi ha evidenziato che la capacità di assorbimento dei fondi per la fascia 0-20 g/Km è sempre stata modesta, con un avanzo di circa 170 milioni di euro a pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi ecobonus. "I cittadini e le imprese, destinatari autentici del provvedimento, rischiano di essere tagliati fuori dai benefici per la transizione green," ha concluso Artusi.

Le associazioni di categoria, quindi, chiedono chiarimenti e interventi immediati per risolvere queste anomalie e garantire una transizione energetica equa e sostenibile.






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