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Nuove tensioni sui mercati asiatici. Shanghai crolla del 5%
11 gennaio - Le borse non accolgono con favore la decisione di Pechino di rafforzare ancora lo yuan. Il tentativo di cancellare le ombre del caos che ha portato al blocco delle contrattazioni nei giorni scorsi, è stato interpretato da Shanghai come nuovo elemento di instabilità.
Alle 9.50 circa i listini europei si presentano in leggero rialzo. Londra sembra la piazza più debole (+0,1), Milano segna un rimbalzo dell’1%. Sulla stessa scia Francoforte, Madrid e Parigi.
Tra le italiane spicca il +3,5% di Saipem, spinta dai rumors di un’eventuale partecipazione della società al progetto Nord Stream 2. Fatta eccezione per la flessione di Generali, il resto dei bancari è stabile.
Ferrari continua a perdere terreno, così come tutti i titoli del comparto luxury, influenzata dai malumori cinesi.
Il cambio euro-dollaro si attesta su 1,08786, in lieve calo.
Il petrolio è ancora in calo a 32,56 dollari al barile, il Brent cede il 2,5% (33,06 dollari).