Politica
Abruzzo, rischio flop per la Lega? Spunta l'ipotesi triumvirato post Salvini
Tra Lombardia e Veneto spunta l'idea di un trio alla guida del Carroccio: Fedriga, Zaia e Fontana. L'espulso Da Re: "Partito spaccato"
Elezioni Abruzzo cruciali per la Lega: in caso di flop si pensa al post Salvini?
"Sull'Abruzzo non ho avuto mai nessun dubbio. Penso che domenica sera qualcuno sarà contento, e poi da lunedì già in ufficio, e qualcuno a sinistra magari aspetterà i prossimi cinque anni. In democrazia funziona così". Lo ha detto il ministro Matteo Salvini, a Pescara, a margine di un'iniziativa elettorale della Lega. "In questi 5 anni di Lega al governo dell'Abruzzo - ha aggiunto il ministro - io l'ho girato in lungo e in largo. Ho trovato un Abruzzo più forte, più sicuro, più moderno, con più lavoro e, quindi, conto che domenica venga riconosciuta dagli abruzzesi la concretezza, i fatti, la riforma sanitaria, la difesa del mondo agricolo. Sono contento e penso che il centrodestra vincerà con la Lega determinante".
Intanto, però, secondo Repubblica ci sono da scacciare le ombre di un nuovo flop leghista dopo il 3,8% preso in Sardegna. Il voto è preceduto da alcuni strappi non indolori, sostiene Repubblica, come l’espulsione dell’eurodeputato e storico militante del Carroccio Gianantonio Da Re, che sempre al quotidiano diretto da Maurizio Molinari dice che sulla sua cacciata il partito si è spaccato e dice di voler Massimiliano Fedriga leader.
Attorno a Da Re, nel granaio veneto, scrive Repubblica, "c’è un nocciolo duro di dissenso espresso da chi chiede con sempre maggiore forza il ritorno alle origini: a tentare di organizzare le truppe dei delusi è l’assessore regionale Roberto Marcato, che lavora nella giunta di Luca Zaia".
Sostiene Repubblica che "fra i ribelli del Veneto e della Lombardia si fa largo l’idea di un triumvirato costituito dai governatori Zaia, Fedriga e Fontana (in ottimi rapporti con Giorgetti), mentre Da Re indica direttamente il presidente del Friuli Venezia Giulia come successore di Salvini. Di congresso, intanto, non si parla più".