Politica

Almasri rimandato in Libia per fermare i migranti? Ecco come è andata realmente

Fonti dell'esecutivo spiegano ad Affari la vicenda. Esclusivo

Di Alberto Maggi

Almasri è stato scarcerato con un provvedimento della Corte di Appello di Milano su conforme parere (positivo) della Procura generale sempre del capoluogo lombardo


Scoppia il caso politico della liberazione di Almasri, capo della polizia giudiziaria libica e del centro detenzione di Mitiga, accusato dalla Corte penale internazionale di crimini contro l'umanità. Tanto che la stessa Corte ora ha chiesto spiegazioni all'Italia sul motivo della scarcerazione e del ritorno immediato in Libia.

Fonti ai massimi livelli di governo e del ministero della Giustizia spiegano ad Affaritaliani.it che ogni ricostruzione sull'ipotesi, cavalcata dalle opposizioni e in particolare da Elly Schlein che ha già chiesto a Giorgia Meloni di riferire in Parlamento, che sia stato un modo per non rompere i rapporti con la Libia per non far incrementare l'arrivo di migranti dal Paese Nord-Africano sono assolutamente destituite di fondamento. Anzi, sono false e strumentali e fatte circolare solo per attaccare l'esecutivo.

La riservatezza è massima e a microfono accesso nessun esponente di governo intende parlare, almeno prima di conoscere esattamente come sia andata la vicenda nei minimi dettagli, ma le stesse fonti spiegano che stando ai fatti, Almasri è stato scarcerato con un provvedimento della Corte di Appello di Milano su conforme parere (positivo) della Procura generale sempre del capoluogo lombardo.

Non solo. Il dicastero di Via Arenula guidato da Carlo Nordio ha saputo il tutto quando il capo della polizia giudiziaria libica era già stato scarcerato e nulla poteva fare a quel punto per impedire il ritorno in Libia di Almasri. Questi, stando alle fonti qualificate dell'esecutivo, sono i fatti. Il resto sono ricostruzioni non veritiere e solo utili alle opposizioni per strumentali attacchi contro il ministro Nordio e il governo. Nessun cavillo, quindi, utilizzato dal dicastero di Via Arenula per facilitare il ritorno in Libia di Almasri, come stanno dicendo insistentemente le opposizioni. Stando almeno alle fonti del ministero guidato da Nordio.

Pochissime parole anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. L'Italia non è in una condizione di "subordinazione nei confronti di nessuno", affermato il titolare della Farnesina a margine dell'evento "Europa-Usa 2025, Sfide transatlantiche" in merito alla vicenda della scarcerazione del generale Almasri. "Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi riferirà in Aula e spiegherà tutto ciò che è stato fatto correttamente dal governo Italiano", ha aggiunto. Una conferma di quanto spiegato dalle fonti del ministero della Giustizia ad Affaritaliani.it.

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