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Amato-DC9, dure reazioni della politica: "Intervista scandalosa", "Fandonie"

di redazione politica

L'intervista di Giuliano amato sulla tragedia del DC9 scatenano la polemica

Gli chiediamo soltanto di confermare la testimonianza che anni fa rese in una intervista alla rivista Reset: Amato parlo’ in quella occasione di una “inaudita strumentalizzazione, da parte del PDS, dell’inchiesta Mani Pulite per distruggere Craxi”. E aggiunse che da parte del PDS “fu molto vile questo modo di farci fuori per via giudiziaria perché alla fin fine noi ci eravamo sempre avvalsi di armi politiche”, ha dichiarato Fabrizio Cicchitto.

“L’intervista di Giuliano Amato è scandalosa. Innanzitutto perché sembra svegliarsi da un letargo durato oltre 40 anni, e in secondo luogo perché riesce ad offendere la memoria di Bettino Craxi, il quale certamente aveva fatto avvisare Gheddafi delle intenzioni da parte americana di bombardare Tripoli, ma questo avvenne nel 1985 e non certamente durante l’episodio orribile della strage di Ustica.

Infine continua poi attaccando e diffamando la Nato e le sue intenzioni omicide e illegali in un momento in cui il nostro Paese ha un governo e un parlamento filo-atlantico in difesa della resistenza Ucraina. Per ultimo un invito pesante a Macron per confermare il coinvolgimento francese sempre smentito dalle forze militari italiane.

Un bel gruppo di soggetti ricorderanno con stupore l’improvviso ritorno di memoria di un personaggio così ben informato ma che aveva perso apparentemente la memoria. Tutto questo comunque non può che nuocere al nostro Paese descritto come una banda di incapaci, pasticcioni e mentitori”. Così dichiara l’on. Margherita Boniver, già vice ministro degli Esteri commentando l’intervista di Giuliano Amato a Repubblica

Bobo Craxi: "Mio padre avvertì Gheddafi che lo avrebbero bombardato. Ma nel 1986"

Anche Bobo Craxi ai microfoni di Rainews 24 ha commentato le parole di Amato. "Io non vedo grandi novità rispetto alle grandi questioni che sono emerse negli ultimi anni. Amato dice sostanzialmente che le inchieste sono arrivate a una conclusione, cioè che non fosse un ordigno, verosimilmente c'è stato un intervento esterno, e quindi i francesi hanno il dovere di confessare. Mi pare che questa sia la sua tesi", ha detto.

"Che riflessi avrà sui rapporti tra Italia e Francia? E' un'accusa abbastanza contundente, per quanto l'attuale presidenza francese non ha responsabilità dirette - ammette il figlio dell'ex leader socialista Bettino Craxi -. Si tratta soltanto di avviare in Francia un'inchiesta" sul fatto che "effettivamente c'è una responsabilità da parte della loro aeronautica su quell'atto di guerra. Mi pare che si tratti di questo". 

"Siccome sono fatti risalenti a più o meno 40 anni fa non sarebbe sbagliato, come asserisce il presidente Amato, chiedere alla Francia di contribuire alla verità. Questo non fosse altro per la memoria delle vittime e anche per onestà, e per dare anche al nostro paese un'oncia di verità su quanto avvenne", conclude Bobo Craxi.

Sulle affermazioni che riguardano il padre Bettino, dice: "E' già scritto anche sui libri di Storia che mio padre avvertì Gheddafi che lo avrebbero bombardato. Ma nel 1986". "A parte quello strafalcione storico, la tesi francese è sempre stata presente mai provata del tutto e mai smentita. Messa così tira in ballo mio padre facendo vistosa confusione di date. Nell'80 era letteralmente impossibile che fosse a conoscenza di operazioni alleate".