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Autostrade, niente accordo Pd-M5s sulla revoca. Slitta il vertice decisivo

Braccio di ferro sull’art. 35. Possibile la cessione di quote di Atlantia da parte dei Benetton con revisione delle tariffe

Autostrade, niente accordo Pd-M5s sulla revoca. Slitta il vertice decisivo

Il governo non è ancora pronto per chiudere la vicenda Autostrade, manca l'accordo tra Pd e M5S, ci sono distanze da colmare sulla norma che revoca la concessione con indennizzo pieno. Slitta ancora il vertice decisivo tra i ministri De Micheli e Gualtieri (infrastrutture ed economia). Il negoziato - si legge sul Messaggero - non si è mai interrotto, ma il governo non ha ancora dato una risposta alla trattativa condotta dai due ministri e che riguarda sia il nodo delle concessioni sia più precisamente quello delle tariffe. Tra qualche settimana sarà inaugurato il nuovo ponte di Genova e il 30 giugno viene considerata una data limite anche perché scade il termine entro il quale Autostrade può legalmente contestare la variazione unilaterale dei termini dell’accordo concessorio contenuta nell’ormai famoso articolo 35 del Milleproroghe, che la società chiede venga profonda-mente rivisto.

Il peso di un maxi-risarcimento, che la stessa Avvocatura dello Stato non esclude, spinge le parti a trovare un’intesa che potrebbe passare per la cessione da parte dei Benetton di una quota rilevante di Atlantia e per una revisione delle tariffe che però non metta a rischio gli investimenti di cui hanno necessità molti tratti autostradali che, secondo una pur contestata norma europea, vanno messi in sicurezza.