Politica

Ballottaggi: e se il vero scopo del M5s fosse stato far risorgere la Destra?

Marco Zonetti

Il trionfo delle Destre alle elezioni comunali e il ridimensionamento del m5s riportano in auge un'ipotesi della prima ora

Le elezioni comunali e i ballottaggi hanno avuto un triplice esito: 1) uno straordinario risultato del centrodestra che vince anche nella "rossissima" Genova; 2) una evidente impasse del centrosinistra; 3) un ridimensionamento del M5s che vince in piccoli e piccolissimi comuni ma perde clamorosamente in quelli importanti. I ballottaggi non ci hanno detto nulla di nuovo di quanto già sapevamo una settimana fa: il centrodestra avrebbe stravinto anche grazie ai voti dei grillini, che pur di affossare il Pd appoggerebbero anche Satana, e - senz'altro - di qualche elettore della Sinistra che fa capo a MdP, così da dimostrare che la linea renziana è perdente.

Ma è il ridimensionamento del M5s a farci riflettere, parallelo all'ottimo risultato del centrodestra. Dopo anni di fuoco continuo da parte dei pentastellati sul Partito Democratico, e in particolar modo su Matteo Renzi e con scarsissima attenzione al centrodestra, quest'ultimo si è rafforzato e ha ripreso impeto e slancio, quando invece a fine 2012 era praticamente esangue. Nel 2013, con un Silvio Berlusconi ormai dato per politicamente morto, un centrodestra spaccato e il Pd sicurissimo di vincere le elezioni con ampio margine, ecco che arrivarono i grillini a rompere le uova nel paniere della Sinistra, trionfando alle politiche di febbraio e rendendo difficile la formazione di un governo. Il m5s rifiutò il governo con Pierluigi Bersani ed ecco che Enrico Letta dovette rifugiarsi nelle larghe intese... il centrodestra restava determinante grazie al rifiuto del movimento di impegnarsi governativemente.

Quando poi il m5s iniziò a palesare scarso interesse a cambiare le istituzioni dall'interno e a operare concretamente per il bene dei cittadini, rivelando un volto più "dimostrativo" che "amministrativo", avendo come unico leitmotiv quello di distruggere mediaticamente il Partito Democratico e Matteo Renzi, ecco che prese piede l'ipotesi che il m5s fosse un mero "contenitore di consensi" utile a raccogliere quei voti di elettori delusi (di centrodestra e di centrosinistra) che avrebbero potuto orientarsi verso il Pd. Il m5s si spacciò inoltre per movimento post-ideologico, né di destra né di sinistra, in modo da attrarre un bacino eterogeneo di elettori, anche di estrema sinistra e di centro.

Quel bacino di consensi, "parcheggiato" nel Movimento 5 Stelle, indeboliva il centrosinistra e in particolar modo Renzi, continuamente vessato da attacchi pentastellati, mentre il centrodestra - mediaticamente più defilato - aveva modo di "restare a guardare" giovando del progressivo scardinamento del Partito Democratico, dilaniato anche da scontri interni che hanno infine portato alla scissione.

Volendo essere dietrologi fino in fondo, lo scissionista numero uno Massimo D'Alema era proprio accusato di aver fatto sponda occulta a Silvio Berlusconi negli anni della maggioranza bulgara di quest'ultimo...

Insomma, il fatto che i voti degli elettori di Grillo oggi siano andati (o tornati) al centrodestra potrebbe essere l'esito naturale di un  "disegno" ben preciso: congelare i consensi degli elettori (aggiungendovi con geniale operazioni di marketing politico - o fintamente a-politico - anche quelli di centro ed estrema sinistra), toglierne parallelamente un buon numero al Partito Democratico e, al momento opportuno, far riconvogliare i primi nel centrodestra trionfante contro un Pd stremato. Il complotto per far vincere il M5s a Roma, evocato dalla stessa grillina Paola Taverna, era forse questo? Virginia Raggi, del resto, proviene dallo studio Previti e, di famiglia, è vicinissima alla Destra romana...

Una cosa è certa: in queste elezioni risorge come una fenice dalle ceneri Silvio Berlusconi e all'orizzonte pare profilarsi un progressivo tramonto del M5s, mentre il Partito Democratico arranca. Che il Movimento 5 Stelle sia dunque servito solo a riportare in auge il Cavaliere? L'ipotesi - inquietante - pare rientrare nella fantapolitica, ma a pensar male...