Politica
Ballottaggi: trionfo Centrodestra a trazione Salvini, m5s non brilla, flop Pd
E a Roma con Caudo presidente del Terzo Municipio va in onda la "rivincita" di Ignazio Marino
I ballottaggi delle elezioni amministrative del giugno 2108 confermano i dati del primo turno, consolidandoli. Assistiamo infatti a un trionfo del Centrodestra trainato dalla Lega di Matteo Salvini, ormai mattatore incontrastato della politica italiana, non brilla il m5s - un tempo re dei ballottaggi e ora sconfitto sonoramente nella sua roccaforte Ragusa e a Terni, ma vincente ad Avellino e Imola - e crolla il Centrosinistra con il Pd in affanno anche negli storici baluardi "rossi" toscani di Pisa, Massa, Siena.
Ennesima sconfitta, quella del Pd, che sottolinea l'affanno di un partito lacerato e annaspante nella sua opposizione all'imperante "salvinismo" (con il quale il Paese è in luna di miele conclamata). Pure, l'avanzata leghista travolge anche i grillini alleati di Governo, che sbandierano successi sui social network esaltando le vittorie di Imola e Avellino, ma che - rispetto al trionfo delle politiche - sono del tutto ridimensionati e in secondo piano.
Una caduta inesorabile, quella grillina, che va a evidenziarsi soprattutto nella Capitale, dove Giovanni Caudo del Centrosinistra riconquista il Terzo Municipio disastrato dalla gestione pentastellata naufragata dopo soli due anni (come nell'Ottavo conquistato al primo turno dalla Sinistra di Amedeo Ciaccheri), specchio della problematica amministrazione capitolina di Virginia Raggi.
Ma esaminando il dato del Terzo Municipio romano, si evidenzia un altro elemento: così come Ciaccheri nell'Ottavo, l'urbanista Giovanni Caudo non era il candidato scelto ufficialmente dal Pd (che gli avrebbe preferito la renziana Paola Ilari) e, soprattutto, fu assessore nella giunta di Ignazio Marino. Quel Marino abbattuto dal "fuoco amico" piddino, insomma, e che - con il suo ex collaboratore eletto presidente - si prende una indiretta rivincita.
Se in questa tornata elettorale il campione risulta essere il Centrodestra galvanizzato da Matteo Salvini e il m5s è relegato a fare da sfondo d'ombra all'alleato leghista (con tutti i conseguenti mutamenti nei rapporti di forza in seno all'esecutivo), il Pd esce dunque bastonato su più fronti e sotto diversi aspetti. Al punto da indurre a chiedersi se il partito esista ancora, o se non si trascini da tempo in un'agonia straziante in attesa di un risolutivo evento che vi ponga fine. Una cosa è certa: in Italia, al momento attuale, salvo qualche eccezione a livello locale, non esiste opposizione all'avanzata del Centrodestra, e in primis di Matteo Salvini che chiosa: "Più ci insultano, più vinciamo". Gli avversari prendano nota.