Politica
"Basta 5 Stelle, avanti per fermare Salvini", viaggio nella base Pd (spaccata)
La tre gironi dem riporta il Partito Democratico a sinistra e rimette al centro i giovani. E le donne sono pronte a prendere il potere...
Assemblea nazionale Pd 2019, "Tutta un'altra storia". Viaggio nella base Dem
La tre giorni dem intitolata “Tutta un’altra storia” organizzata da Gianni Cuperlo e Nicola Zingaretti, ha sicuramente rimesso al centro del partito molti giovani che sono arrivati a Bologna con la voglia di partecipare ed essere coinvolti. Cosi è stato attraverso le assemblee, i dibattiti, le tavole rotonde e i laboratori. Lavoro, scuola, cultura, comunicazione, sviluppo, sostenibilità, giustizia fiscale, famiglia, salute, solidarietà, migrazioni e integrazione. Questi i temi trattati e discussi fra vecchi e appunto, giovani elettori, che da Zingaretti si aspettano un ritorno concreto del Partito Democratico nel campo della sinistra. E ieri il segretario nazionale ha subito dato un assaggio ai suoi, alla conclusione della plenaria, prima dei lavori dell’Assemblea nazionale, chiedendo al governo la revisione dei decreti Sicurezza e Sicurezza Bis e l’incardinamento delle leggi sullo ius soli e lo ius culturae.
Non è mancata qualche critica di qualche iscritto che fa notare come un partito di sinistra non possa organizzare l’Assemblea nazionale al FICO Eataly World. C’è anche chi mormora per la triplicazione delle firme, necessarie per accedere alle candidature. Ma anche l’incoraggiamento a proseguire la strada intrapresa dal partito ammonendo allo stesso tempo che “O i 5 Stelle cambiano tono o si deve andare a casa”, e ancora: “L’unica alternativa a Salvini e alla destra è solo la sinistra, niente allargamento del polo di Centrosinistra al M5s”. E c’è addirittura chi pronostica la resistenza del tripolarismo italiano, destinato a durare negli anni. Con Matteo Renzi che andrà a sostituire il polo occupato dal Movimento 5 Stelle, rappresentando quell’aria moderata, che oggi, non è rappresentata da nessuno.
Assemblea nazionale Pd 2019, "Tutta un'altra storia". Donne al potere
Poi il tema delle donne e della centralità che meritano. E anche la possibilità di vedere un volto femminile come candidato premier del Partito Democratico – ieri si è interrotto l’automatismo, candidato premier = segretario nazionale – il che favorirà senz’altro l’ascesa di un nuovo/a leader. La riforma dello statuto introduce l’obbligo di parità di genere in tutti gli organismi dirigenti del partito (è ancora vacante la casella del Rappresentante della Conferenza nazionale Donne nella segreteria nazionale). Ed è ragionevole pensare che se il segretario attuale è uomo, il candidato premier delle prossime Politiche possa essere donna.
“Non lo escludo, sarebbe una bella novità. Vale per le candidature a livello nazionale come vale per le candidature nelle regioni” - dice convintamente il membro della Direzione nazionale Maurizio Martina ad Affaritaliani.it - “La cosa importante è che il Pd diventi uno strumento di protagonismo degli uomini ma in particolare delle donne. Il momento che ci sarà una donna candidato premier arriverà, magari quel momento è più vicino di quanto si pensi”. Anche il vicesegretario nazionale Andrea Orlando, parlando con Affaritaliani.it durante la tre giorni dem, se lo auspica: “Bisogna mettere sempre più donne a guidare le strutture del partito perché non si improvvisano le candidature. Vanno costruite nel corso degli anni e il partito sta lavorando in questa direzione”.